Anche il Comune di Budrio, rappresentato dalla consigliera Cinzia Venturoli, era presente alle commemorazioni della strage di Sabbiuno che si sono tenute domenica 15 dicembre.
Alla fine dell’estate del 1944 si credeva imminente la liberazione di Bologna e del territorio circostante e per questo motivo fu dato l’ordine ai partigiani di convergere a Bologna per l’insurrezione in vista della liberazione della città, ma l’avanzata degli Alleati si fermò e I partigiani si trovarono in grave difficoltà: in città i gappisti si trovarono bloccati nelle loro basi, molti partigiani cercarono di dislocati nelle campagne della Bassa, presso famiglie di contadini. Sugli Appennini gli scontri e le stragi di civili si fecero sempre più frequenti. I nazisti minarono gli impianti di pubblica utilità, acquedotto, luce, gas. Fu ampliato il periodo di coprifuoco, i controlli divennero sempre più pressanti.
Fu in questo periodo, nei mesi di ottobre e novembre, in cui si ebbero le principali battaglie all’interno della città di Bologna. Nel territorio di Budrio, avvenne l’eccidio di Vigorso.
Nel dicembre 1944 venne deciso di eliminare i partigiani rastrellati dai nazisti tedeschi e dai fascisti italiani nella zona nord est di Bologna fra Anzola, Calderara di Reno e Amola di Piano, i gappisti e i partigiani che avevano partecipato alla battaglia di Porta Lame e che erano detenuti nelle carceri di Bologna. Il 14 e il 23 dicembre 1944 due gruppi di prigionieri, a piedi o su camion coperti, furono scortati a Sabbiuno dove furono fucilati. Il 22 dicembre molti incarcerati vennero avviati, nei carri bestiame, verso il Brennero e di lì verso Mauthausen-Gusen da dove molti di loro non tornarono. Di qui in poi cadde il silenzio, nemmeno i familiari furono informati della sorte dei loro congiunti. «Il Resto del Carlino», solitamente molto solerte nella campagna antipartigiana, non pubblica nulla sugli eccidi: è una precisa applicazione del decreto “Notte e nebbia” e la guerra antipartigiana diviene sempre più una guerra di annientamento.
Da un saggio di Alberto Preti (Sabbiuno di Paderno, dicembre 1944) risulta che a Sabbiuno furono sicuramente trucidate 58 persone. Fra questi due partigiani nati o residenti a Budrio, come si può leggere nel Dizionario dei partigiani e degli antifascisti:
- Strazzari Anselmo, nato il 16/12/1916 a Budrio – partigiano, coltivatore diretto. Milita nel battaglione Pasquali della 4. Brigata Garibaldi Venturoli operando a Budrio. Il 28/11/1944 è rastrellato con numerose altre persone. Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso nell’eccidio di Sabbiuno di Paderno. [Diz. V]
- Vanti Ettore, n. il 6/03/1924 a Granarolo Emilia – partigiano. Nel 1943 residente a Budrio. Operaio. Milita nel battaglione Pasquali della 4 Brigata Garibaldi Venturoli operando nella pianura bolognese. E’ fucilato dai tedeschi a Sabbiuno di Paderno.
E’ molto probabile che nei mesi successivi vennero uccise o gettate nei calanchi di Sabbiuno altre persone.
Il 6 febbraio 1973 venne inaugurato il monumento ai caduti di Sabbiuno. Il sacrario era stato progettato dal Gruppo Architetti Città Nuova (Letizia Gelli Mazzucato, Umberto Maccaferri, Gianpaolo Mazzucato, Giancarlo Mattioli) che, come le maestranze che costruirono, prestò la propria opera a titolo gratuito.
https://www.storiaememoriadibologna.it/resistenza/monumenti/monumento-memoriale-di-sabbiuno
Ora Sabbiuno è un importante luogo di memoria ed ogni anno quelle persone uccise dai fascisti e dai nazisti vengono ricordate e con loro viene celebrata la lotta pe la Liberazione, per la pace, per la democrazia.
Per saperne di più:
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Sabbiuno%20di%20Paderno%201944.12.14.pdf
https://www.storiaememoriadibologna.it/eccidio-di-sabbiuno-del-monte-di-paderno-bologna-62-evento
http://resistenzamappe.it/extraurbani/bologna_nord_repressione/battaglia_e_rappresaglia_sabbiuno
https://www.comune.bologna.it/iperbole/monumentosabbiuno/index.html
https://www.raiplaysound.it/audio/2021/12/WIKIRADIO-2eb838c3-d738-4644-ab4b-2fca064a4936.html