Lo stato di attuazione del programma di Mazzanti
Nel Consiglio Comunale del 29 aprile il sindaco ha relazionato sullo stato di attuazione del suo programma di mandato.
Uno dei pochi momenti del mandato in cui si è concentrato sulla sua attività e non su “quelli di prima”. Surreale, davvero. Ovviamente, la relazione sullo stato di attuazione del programma è un atto obbligatorio, non un momento di trasparenza e rendiconto inventato dai civici.
Qualche giorno fa il sindaco Mazzanti sulla sua pagina facebook ha iniziato a pontificare sulle elezioni del capoluogo bolognese dicendo che i programmi non devono contenere promesse ma bisogna avere le “pagine dei fogli del come” (scritto proprio così).
Proponiamo ora un piccolo elenco delle cose che mancano a Budrio. Non in generale, ma sono proprio le cose che Mazzanti ha promesso di fare, mettendole nero su bianco nel suo programma elettorale e in quel famoso elenco di 40 punti per Budrio.
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scrisse che avrebbe assicurato alle associazioni, attraverso il notiziario comunale, una cassa di risonanza democratica: quello che ha poi fatto, nella realtà, è stato prendere la parte più appetibile del notiziario comunale e consegnarla, per non dire regalarla, alla Pro loco;
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scrisse che avrebbe dato risalto alle aziende agricole budriesi: per le aziende agricole budriesi non ha fatto nulla;
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scrisse che avrebbe attirato nuove attività produttive per favorire l’occupazione: non solo non si sono viste nuove attività produttive, ma non è stato fatto un bel niente per attirarle;
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scrisse che avrebbe incentivato l’apertura di attività commerciali, nel capoluogo nelle frazioni. Mazzanti forse non lo sa, ma a fine 2019 (quindi prima del Covid), Budrio era 52esima (su 55) come tasso di crescita nelle attività economiche, addirittura con un tasso negativo. 2019: saldo negativo di 27 imprese (124 cessazioni e 97 nuove aperture). Nel periodo tra 2017 e 2019, il saldo negativo della gestione Mazzanti è di 77 aziende perse. Nel 2017 “quelli di prima” avevano lasciato una Budrio con 1.764 aziende. A fine 2019 erano 1.697: 77 imprese in meno. Non sarà colpa di Mazzanti, ma qualcuno ha visto l’amministrazione preoccupata o preoccuparsi del problema?
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scrisse che avrebbe abbassato i costi di refezione scolastica, trasporto scolastico e pre/post scuola; non lo ha fatto;
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scrisse che avrebbe dato alle frazioni strumenti per favorire il loro sviluppo in armonia con l’intero territorio comunale; naturalmente non lo ha fatto e nelle frazioni sono in molti ad chiedersi quali fossero gli strumenti che aveva in mente;
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scrisse che avrebbe elaborato un piano per gestire direttamente la raccolta del riciclato valorizzabile, trasformando questo servizio in un guadagno per il Comune e quindi in un minor costo per la collettività; un proposito che dev’essere morto il giorno dopo in cui è stato eletto, visto che in quattro anni non ne ha nemmeno mai parlato;
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scrisse che occorreva dare un senso alla “Casa della salute”, in quanto non era altro – citiamo il sindaco – che un contenitore vuoto, costoso e inadatto alle aspettative dei cittadini; è forse annegato nel tratto di mare che sta tra il “dire” e il “fare”?
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scrisse che avrebbe valorizzato capacità ed esperienza degli anziani, istituendo una banca del tempo. Il tempo è passato, ma la banca dov’è?
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scrisse che avrebbe dato alle coppie impegnate con il lavoro la possibilità di far seguire i propri figli in orari non coperti dalle attività scolastiche o sportive; peccato che non lo abbia fatto, perché viste le prolungate chiusure delle scuole questa idea avrebbe potuto rivelarsi molto utile;
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scrisse che avrebbe individuato progetti e soluzioni per accompagnare le famiglie nelle fasi della loro formazione, dalla gravidanza alla nascita dei figli, con programmi accessibili a tutti e non solo per le fasce più fragili; dove siano quei progetti e quelle soluzioni nessuno lo sa;
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scrisse che avrebbe riorganizzato la viabilità del capoluogo: non ha toccato palla;
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scrisse che avrebbe implementato i parcheggi: non lo ha fatto;
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scrisse che avrebbe potenziato il pronto soccorso nelle ore notturne: forse non ha battuto abbastanza i pugni sul tavolo dell’ASL;
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scrisse che avrebbe dedicato maggior cura nella pulizia del territorio e delle aree verdi; ha fatto l’esatto contrario e chiunque lo può vedere;
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scrisse che avrebbe abbattuto le barriere architettoniche; tutto sparito dai radar;
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scrisse che avrebbe creato un piano condiviso per il commercio; questo obiettivo è presente già nel primo DUP di questa amministrazione; speriamo non faccia la fine del bilancio partecipato, rimasto nel DUP per 4 esercizi e poi cancellato con un tratto di penna per questo ultimo anno;
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scrisse che avrebbe realizzato una nuova palestra per le scuole medie; obiettivo già oggi fallito. Bene che le vada, riuscirà a ottenere i fondi per realizzarla col bando sulle rigenerazioni urbane, cosa che auguriamo di cuore ai budriesi;
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scrisse che avrebbe digitalizzato completamente capoluogo e frazioni; i problemi che c’erano nel 2017 sono ancora tutti lì;
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scrisse che avrebbe eliminato il contributo volontario scolastico ; non lo ha eliminato.
Certo, è tutto comprensibile: l’entusiasmo e soprattutto l’inesperienza possono portare a elaborare programmi elettorali fantasiosi, ottimistici e “appetitosi”. Poi arriva, inevitabilmente, il momento della verità e il momento della disillusione, che poi è quello che è toccato ai suoi elettori.