La cura Mazzanti: 100 chili di rifiuti in più a cittadino
Non sempre per vincere una sfida si deve fare un punteggio alto, superare un limite: nel caso dei rifiuti, si vince se si riduce il loro quantitativo.
Stiamo perdendo la sfida e la stiamo perdendo male. Sì, perché produciamo circa 610 Kg/ab anno quando la media del Nord Italia è circa 520Kg/ab anno.
Ma in giro per Budrio i nostri amministratori sbandierano una crescita della percentuale di differenziata che supera ormai l’87%. E’ come vantarsi di un possesso palla schiacciante, ma incassare comunque un’umiliante sfilza di goal. Questo indicatore (la percentuale di differenziata) ormai è stato abbandonato da chi si occupa di rifiuti perché per valutare un sistema di raccolta e smaltimento occorre minimizzare il quantitativo complessivo che non viene riciclato, contando quindi gli scarti di tutti i processi di recupero, i rifiuti che vengono differenziati non per essere riciclati, ma evitare che si disperdano nell’ambiente (toner, vernici, medicinali, …).
Questi conti si possono fare con grande precisione, ma addirittura il nostro gestore considera tutti i rifiuti ingombranti come differenziata! Questo aumento di rifiuti avviene poi in un momento critico per la filiera del riciclo dei materiali principali: quella della carta è in crisi da tempo perché non più assorbita dai maceri del mercato cinese; quella della plastica comincia ad essere in crisi ora, dopo che il COVID ha drasticamente ridotto il prezzo dei derivati del petrolio, rendendo così conveniente le plastiche vergini rispetto a quelle riciclate. E così stranamente vanno a fuoco depositi di rifiuti di carta e plastica un po’ in tutta Italia (165 depositi di rifiuti incendiati in 12 mesi a cavallo tra 2018 e 2019). È fondamentale tornare a sensibilizzare e comunicare in modo efficace e responsabile per l’ambiente, per sostenere le famiglie nella scelta dei prodotti per diminuire imballaggi e rifiuti, che siano riciclabili o meno. Anche la tariffazione puntuale sarebbe una leva per la diminuzione del rifiuto, ma come viene utilizzata ora non ha praticamente effetto. Le soglie e i superamenti sarebbero da analizzare ogni anno per valutare la necessità di una rimodulazione e per fare in modo che sia sempre premiato chi produce meno rifiuti.