Dal Consiglio comunale, forte preoccupazione per la manovra finanziaria del Governo
In consiglio comunale è appena stata approvata a maggioranza una mozione proposta dal gruppo Apriti Budrio sui temi della legge di bilancio in discussione in parlamento in queste settimane, proposto dal governo guidato da Giorgia Meloni. Ne riportiamo integralmente il testo:
Il Consiglio comunale di Budrio
Considerato che
lo scorso 23 ottobre si è avviato alla Camera dei deputati l’iter di approvazione del disegno di legge di bilancio 2025 e che nel testo trasmesso al Parlamento è contenuta la previsione di una riduzione della spesa corrente degli enti locali dal 2025 al 2027 di 3 miliardi e 710 milioni euro, riduzione che segue il taglio di 1 miliardo e 300 milioni sempre sulla spesa corrente degli enti locali inflitta dalla legge finanziaria del 2024;
Rilevato che
il taglio sulla spesa corrente degli enti locali incide in maniera profonda sull’erogazione dei servizi alle cittadine e ai cittadini, dai servizi di welfare al verde pubblico, dalle utenze alle manutenzioni, senza ovviamente tralasciare anche spese per il personale;
Precisato che
tagliare risorse di spesa corrente sul welfare locale significa costringere le amministrazioni pubbliche a mettere in discussione la quantità dell’erogazione dei servizi per l’infanzia, i servizi per l’assistenza educativa scolastica per alunne e alunni con disabilità, i servizi per l’assistenza delle fragilità delle persone adulte e anziane e contestualmente significa costringere le amministrazioni pubbliche ad aumentare le rette di accesso a servizi quali il trasporto scolastico, i servizi di anticipo o posticipo scolastici, l’accesso ai centri diurni, la refezione scolastica o domiciliare;
Specificato che
il disegno di legge in discussione prevede contestualmente una corposa diminuzione delle entrate per le pubbliche amministrazioni, considerata la proroga della riforma Irpef a tre scaglioni e l’estensione del taglio del cuneo fiscale, due misure che solo nel 2025 significheranno una minore entrata della pubblica amministrazione per 12,2 miliardi di euro.
Aggiunto che
il disegno di legge in discussione prevede contestualmente gravi tagli alle spese del personale delle pubbliche amministrazioni (con il blocco del turn over fissato al 75%, ovvero -159 milioni nel solo 2025), tagli alla messa in sicurezza dei territori a rischio idrogeologico (-200 milioni) , tagli all’abbattimento delle barriere architettoniche e alla messa in sicurezza di scuole, strade ed edifci pubblici (-115 milioni nel solo 2025), tagli ai progetti di rigenerazione urbana (-200 milioni, 2027-2029), tagli ai fondi per investimenti comunali veicolati dalle Regioni (-913,5 milioni, 2025-2029), tagli al fondo dello sviluppo industriale dell’automotive (-4,6 miliardi, 2025-2030),
esprime
grave preoccupazione per la manovra finanziaria in discussione che sta generando profonda difficoltà nella costruzione dei bilanci dei Comuni, in particolari dei comuni più piccoli, e ancora più profonda difficoltà nell’interlocuzione con la cittadinanza che, a fronte di un aumento significativo nella richiesta di sostegno e assistenza delle diverse fragilità e povertà, vedrà la contrazione di servizi e/o l’aumento delle tariffe di accesso ai servizi;
si unisce
alle tante voci della società civile e produttiva del Paese che in questi giorni stanno manifestando le proprie preoccupazioni verso la finanziaria in discussione, dalle organizzazioni sindacali Cgil e Uil a Confindustria, dal Forum del Terzo settore ad Alleanza contro la povertà,
chiede
al Governo di valutare come segno strategico, già dal prossimo anno, lo stanziamento di maggiori risorse a sostegno del welfare, quali ad esempio l’aumento del fondo per l’assistenza ai minori e del fondo per la non autosufficienza, il rifinanziamento dei fondi a sostegno dell’abitare, a partire dal Fondo nazionale di Sostegno all’affitto e dal Fondo per la morosità incolpevole;
al Governo di prevedere un sostegno finanziario e normativo dei comuni e del loro associazionismo per la gestione di servizi e funzioni, e di reintrodurre quelle forme di sostegno ai Comuni per progettazioni e investimenti;
ai Parlamentari e alle Parlamentari nazionali eletti ed elette nel territorio, alle e ai componenti del Governo provenienti dalla nostra Città metropolitana di sostenere tali contenuti e richieste, promuovendo iniziative tese ad ottenerne l’accoglimento in sede politica e parlamentare;
ai Parlamentari e alle Parlamentari di chiedere l’avvio, in collaborazione con ANCI e UPI un sostanziale disegno di legge che consenta di rivedere il quadro normativo in tema di finanza locale con l’obiettivo di dare agli Enti Locali strumenti e possibilità per poter garantire servizi e funzioni che oggi sono messi drammaticamente a rischio;
al Sindaco di farsi promotore del presente Ordine del giorno nelle occasioni di incontro e confronto con gli interlocutori e le interlocutrici sopra menzionati e menzionate.