Quale programmazione per Budrio
Quale programmazione per Budrio
Mercoledì 15 aprile l'amministrazione di Budrio ha convocato il Consiglio Comunale per far approvare il documento unico di programmazione (DUP) e il bilancio previsionale 2020.
L'exploit dei recuperi tributari a Budrio serve per coprire le non entrate di Polizia Municipale
L'exploit dei recuperi tributari a Budrio serve per coprire le non entrate di Polizia Municipale
La variazione di novembre ci consegna un bilancio poco mosso rispetto alla salvaguardia, offrendo tuttavia alcuni spunti per qualche nuova considerazione.
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Non cambiano di molto le previsioni di entrata in parte corrente, e questo è un bene, perché vengono confermate quelle entrate tributarie che già avevamo visto aumentare in modo rilevante soprattutto nella loro componente non ricorrente (ne abbiamo parlato qui).
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L’exploit dei recuperi tributari é servito a compensare il pesante ridimensionamento delle previsioni di altri capitoli di entrata, a cominciare da quello della Polizia Municipale, oggi assestato intorno a 135mila euro rispetto ai 382mila preventivati (ne abbiamo parlato qui).
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A tenere buona compagnia alla Polizia Municipale si aggiunge l’Ufficio Territorio, che con quest’ultima variazione porta le entrate per oneri di urbanizzazione a 528mila euro rispetto ai 672mila previsti ad inizio anno. Questa riduzione di entrate in parte capitale ha avuto qualche effetto collaterale sulla spesa di parte corrente, dato che in sede di previsionale 470mila euro di queste entrate furono destinate al ripiano del bilancio corrente. Da qui la riduzione degli oneri applicati alla parte corrente del bilancio per 98mila euro e le conseguenti variazioni in negativo della spesa.
Ne deriva un quadro d’insieme che rappresenta bene quali siano i punti di forza e di debolezza: nel nostro caso, pur nel rispetto del lavoro di tutti gli settori, crediamo di non offendere nessuno se affermiamo che in termini di entrate gli ottimi risultati dell’ufficio tributi hanno sopperito a quelli deludenti di un ufficio territorio che ha forse risentito dei molti avvicendamenti di personale ed a quelli di un corpo della Polizia Municipale autonomo che non sarebbe economicamente sostenibile ma che la maggioranza, pur di non ammettere l’errore commesso nel farlo uscire dalla gestione associata, guarda di buon occhio perché vede più vigili in organico e tanto le basta.
ART BONUS
Infine, un cenno sui contributi agli investimenti derivanti dall’Art Bonus, per i quali sono stati inseriti 150mila euro in parte capitale sia in entrata che in spesa. Sappiamo tutti, perché è stato detto in commissione, che ad oggi le donazioni effettive si aggirano intorno ai 58mila euro ma che è stato stimato un importo superiore per creare condizioni tali per cui, se ne
arriveranno altre, i fondi siano immediatamente utilizzabili.
In altre circostanze, avremmo forse eccepito sulla mancanza di un titolo giuridico che supporti la previsione di entrata eccedente i 58mila euro, per la quale non conosciamo né l’identità dei donanti né la scadenza della relativa esigibilità.
Oltre a questo, si ripresentano ancora una volta elementi di incoerenza rispetto al Documento Unico di Programmazione: un mese fa, dietro nostra sollecitazione, venne modificato l’obiettivo della riapertura del Teatro, in quanto non esisteva il relativo stanziamento di fondi. Oggi il problema si ripropone in chiave inversa, perché stanziamo risorse per fare un qualcosa che nel DUP non c’è, e questo potrebbe presentare profili di inammissibilità e improcedibilità contemplati dal nostro stesso regolamento di contabilità.
Nonostante questo, ci affidiamo alla comprovata serietà degli uffici preposti, non sollevando eccezioni o perplessità, nell’auspicio che si proceda il più presto possibile con la fase di finanziamento, progettazione e realizzazione della ristrutturazione del teatro.
260mila euro in meno dalla Polizia Municipale. Ma per Mazzanti è tutto ok
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Ecco il discorso fatto dalla capogruppo Badiali in Consiglio Comunale mercoledì 30 ottobre.
Torri dell'Acqua. Ecco come sono veramente
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Ecco come sono messe veramente le Torri dell’Acqua dopo i lavori all’impianto elettrico di quest’estate.
Eppure per l’assessore alla cultura sono aperte (tanto da farci un convegno, con bagni inagibili e cantiere a vista), per il sindaco addirittura vive. Ad oggi però, dopo la convenzione con il gestore scaduta a dicembre 2018, non c’è nemmeno l’ombra sbiadita di un bando.
A Budrio è scomparso il futuro. Senza progetti, non si discute più di temi
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Articolo a cura del gruppo Budrio Più per il notiziario comunale del mese di ottobre 2019
Vogliamo alzare lo sguardo dalle tante cose che a Budrio non funzionano. Le denunciamo costantemente e non smetteremo di farlo, in modo puntuale e senza sconti per nessuno. Proviamo però a fare qualche considerazione su temi importanti per la nostra comunità di cui non sentiamo più parlare, anche se sono stati oggetto di polemiche da parte di chi amministra e che prima era all’opposizione. Crediamo ci siano temi su cui il dibattito debba andare oltre l’eterna polemica sui rifiuti, sulle inefficienze quotidiane – che pure esistono – o sull’assenza di risposte dell’amministrazione.
Come sempre, anche stavolta partiamo da elementi oggettivi, con gli occhi rivolti al futuro di Budrio, anche perché è vicino il metà mandato.
Siamo quindi nella fase in cui ci prepariamo a essere pienamente alternativi a un movimento civico, quello guidato da Mazzanti, che non ha mai avuto progettualità e ha chiaramente esaurito la sua spinta.
URBANISTICA
È il tema su cui un comune e un Consiglio comunale possono incidere più direttamente, segnando la strada per il futuro: con l’urbanistica si dice quali vocazioni e quali identità ci si vuole dare per il futuro. In questi due anni ce ne siamo occupati in commissione e in Consiglio solo per adempimenti obbligatori, con una parte politica che non indica obiettivi e cosa vuole fare, la parte tecnica si limita a “fare il compito”, senza nessun input propositivo per il paese.
In passato ci sono state decisioni importanti come l’eliminazione di 120 ettari di consumo di suolo. Furono scelte contestate da chi oggi amministra che però non ha ancora proposto nulla, né indicato una direzione strategica sul tema.
SANITÀ E OSPEDALE
Qui il silenzio è assordante, ricordando la raccolta firme e le urla di Mazzanti contro la chiusura dell’ospedale (una fake news totalmente inventata). Ci è voluta una serata promossa da Budrio Più la scorsa primavera per tornare a parlare di questi temi: un incontro pubblico molto partecipato sul futuro della sanità locale in cui sono intervenuti i massimi responsabili bolognesi.
Amministrazione comunale assente anche su questo: un tema decisivo per la qualità della vita di tutti e con una popolazione che invecchia.
AGRICOLTURA
Sappiamo bene quanto sia importante questo settore per l’economia di Budrio e anche per il presidio e la difesa del territorio che gli agricoltori garantiscono, silenziosamente, a tutti i cittadini. Nei tre mandati dal 2002 al 2017 ci sono state profonde e positive innovazioni: convenzioni, accordi, terreni rimessi a disposizione degli agricoltori a scopi alimentari. Da due anni non se ne sente più parlare: nessun progetto, nessuna prospettiva, imprenditori e associazioni agricole che vanno avanti senza nessun gioco di sponda.
Questi sono solo alcuni dei temi di cui non sentiamo parlare. Pensiamo ai progetti sull’integrazione o al tema dell’immigrazione, all’educazione ambientale, alle attività di informazione per contrastare il gioco d’azzardo e le ludopatie, alla legalità.
AVETE NOTIZIE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE?
Non parlandone, o realizzandole postume e in sordina, l’amministrazione svuota di significato le azioni che contribuiscono a consolidare una comunità, pensiamo per esempio al conferimento della cittadinanza ai bambini stranieri che frequentano le scuole di Budrio.
Inutile dire dell’ipocrisia e della strumentalità delle polemiche portate avanti fino al 2017, cioè fino a quando erano utili a colpire gli avversari.
Il problema – non nostro ma di tutti i budriesi – è che dietro quelle polemiche non c’erano programmi, idee e progetti. Non c’era tutto ciò di cui Budrio ha un disperato bisogno per darsi un futuro, per avere un comune funzionante e servizi di qualità, per tornare a essere protagonista delle politiche metropolitane e regionali.
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