L'OraBlu: eventi e dialoghi per una comunità attiva

Negli ultimi mesi Budrio, con la nuova edizione della rassegna L’OraBlu, è stata teatro di incontri che hanno toccato temi importanti per la nostra società, spaziando dalla politica internazionale alla sostenibilità ambientale, dalla musica alla memoria storica. Grazie all’impegno di Budrio Più, promotore della rassegna, questi eventi hanno rafforzato il senso di comunità e stimolato riflessioni condivise.

Elezioni USA e Letteratura Nordamericana

Il 6 novembre 2024, il focus si è spostato sugli Stati Uniti con un incontro sui risultati delle elezioni presidenziali. Gianluca Passarelli, docente della Sapienza Università di Roma, e Margherita Carlotti, esperta di letteratura nordamericana, hanno offerto una prospettiva approfondita sui cambiamenti politici e culturali oltreoceano.

Il Valore dell’Acqua

Il 3 dicembre 2024, si è discusso del rapporto dell’uomo con l’acqua e della sua gestione sostenibile. Marcella Cocchi, giornalista del Quotidiano Nazionale, ha dialogato con Giulio Boccaletti, autore di Siccità. Un paese alla frontiera del clima, fornendo spunti preziosi sull’impatto dei cambiamenti climatici.

Jazz di Natale a Budrio

Il 13 dicembre 2024, il Michela Calzoni Quartet, accompagnato dal sax di Piero Odorici, ha regalato una serata all’insegna del jazz natalizio. Un evento che ha saputo coniugare la magia della musica con la voglia di stare insieme.

Prossimo evento: Antifascismo senza Retorica

Il prossimo appuntamento è previsto per il 16 gennaio 2025 alle ore 20:45, con la presentazione del libro Storie di antifascismo senza retorica di Max Collini e Arturo Bertoldi. Oltre agli autori, interverranno la sindaca Debora Badiali e la storica Cinzia Venturoli. Sarà un’occasione importante per riflettere su temi storici e attuali, aperta a tutta la cittadinanza.

Budrio Più non si ferma qui.

Nei prossimi mesi, altri incontri arricchiranno il calendario culturale, con ospiti di spicco come Walter Veltroni, che contribuiranno ad approfondire argomenti di interesse pubblico.

Invitiamo tutti a seguire le iniziative future e a partecipare attivamente, continuando a costruire insieme una comunità basata su dialogo, inclusività e cultura.


Storia e memoria della strage di Sabbiuno del dicembre 1944

Anche il Comune di Budrio, rappresentato dalla consigliera Cinzia Venturoli, era presente alle commemorazioni della strage di Sabbiuno che si sono tenute domenica 15 dicembre.

Alla fine dell’estate del 1944 si credeva imminente la liberazione di Bologna e del territorio circostante e per questo motivo fu dato l’ordine ai partigiani di convergere a Bologna per l’insurrezione in vista della liberazione della città, ma l’avanzata degli Alleati si fermò e I partigiani si trovarono in grave difficoltà: in città i gappisti si trovarono bloccati nelle loro basi, molti partigiani cercarono di dislocati nelle campagne della Bassa, presso famiglie di contadini. Sugli Appennini gli scontri e le stragi di civili si fecero sempre più frequenti. I nazisti minarono gli impianti di pubblica utilità, acquedotto, luce, gas. Fu ampliato il periodo di coprifuoco, i controlli divennero sempre più pressanti.

Fu in questo periodo, nei mesi di ottobre e novembre, in cui si ebbero le principali battaglie all’interno della città di Bologna. Nel territorio di Budrio, avvenne l’eccidio di Vigorso.

Nel dicembre 1944 venne deciso di eliminare i partigiani rastrellati dai nazisti tedeschi e dai fascisti italiani nella zona nord est di Bologna fra Anzola, Calderara di Reno e Amola di Piano, i gappisti e i partigiani che avevano partecipato alla battaglia di Porta Lame e che erano detenuti nelle carceri di Bologna. Il 14 e il 23 dicembre 1944 due gruppi di prigionieri, a piedi o su camion coperti, furono scortati a Sabbiuno dove furono fucilati. Il 22 dicembre molti incarcerati vennero avviati, nei carri bestiame, verso il Brennero e di lì verso Mauthausen-Gusen da dove molti di loro non tornarono. Di qui in poi cadde il silenzio, nemmeno i familiari furono informati della sorte dei loro congiunti. «Il Resto del Carlino», solitamente molto solerte nella campagna antipartigiana, non pubblica nulla sugli eccidi: è una precisa applicazione del decreto “Notte e nebbia” e la guerra antipartigiana diviene sempre più una guerra di annientamento.

Da un saggio di Alberto Preti (Sabbiuno di Paderno, dicembre 1944) risulta che a Sabbiuno furono sicuramente trucidate 58 persone. Fra questi due partigiani nati o residenti a Budrio, come si può leggere nel Dizionario dei partigiani e degli antifascisti:

  • Strazzari Anselmo, nato il 16/12/1916 a Budrio – partigiano, coltivatore diretto. Milita nel battaglione Pasquali della 4. Brigata Garibaldi Venturoli operando a Budrio. Il 28/11/1944 è rastrellato con numerose altre persone. Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso nell’eccidio di Sabbiuno di Paderno. [Diz. V]
  • Vanti Ettore, n. il 6/03/1924 a Granarolo Emilia – partigiano. Nel 1943 residente a Budrio. Operaio. Milita nel battaglione Pasquali della 4 Brigata Garibaldi Venturoli operando nella pianura bolognese. E’ fucilato dai tedeschi a Sabbiuno di Paderno.

E’ molto probabile che nei mesi successivi vennero uccise o gettate nei calanchi di Sabbiuno altre persone.

Il 6 febbraio 1973 venne inaugurato il monumento ai caduti di Sabbiuno. Il sacrario era stato progettato dal Gruppo Architetti Città Nuova (Letizia Gelli Mazzucato, Umberto Maccaferri, Gianpaolo Mazzucato, Giancarlo Mattioli) che, come le maestranze che costruirono, prestò la propria opera a titolo gratuito.

https://www.storiaememoriadibologna.it/resistenza/monumenti/monumento-memoriale-di-sabbiuno

Ora Sabbiuno è un importante luogo di memoria ed ogni anno quelle persone uccise dai fascisti e dai nazisti vengono ricordate e con loro viene celebrata la lotta pe la Liberazione, per la pace, per la democrazia.

Per saperne di più:

http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Sabbiuno%20di%20Paderno%201944.12.14.pdf

https://www.storiaememoriadibologna.it/eccidio-di-sabbiuno-del-monte-di-paderno-bologna-62-evento

http://resistenzamappe.it/extraurbani/bologna_nord_repressione/battaglia_e_rappresaglia_sabbiuno

https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/decine_di_partigiani_fucilati_a_sabbiuno_di_paderno

https://www.comune.bologna.it/iperbole/monumentosabbiuno/index.html

https://www.raiplaysound.it/audio/2021/12/WIKIRADIO-2eb838c3-d738-4644-ab4b-2fca064a4936.html


Giulio Boccaletti a Budrio

L’Ora Blu presenta: “Il nostro rapporto con l’acqua"

In un mondo in continua trasformazione a causa dei cambiamenti climatici, il nostro legame con l’acqua non è mai stato così essenziale.

Per approfondire questo tema cruciale, L’Ora Blu, una rassegna di incontri culturali e di attualità promossa e organizzata da BudrioPiù, propone un appuntamento speciale dal titolo “Il nostro rapporto con l’acqua”, in programma il 3 dicembre 2024, alle ore 20:45, presso le Torri dell’Acqua di Budrio, in via Benni 1.

Un dialogo d’eccezione
Protagonista della serata sarà Giulio Boccaletti, scienziato e autore del libro Siccità. Un paese alla frontiera del clima”. Con la moderazione di Marcella Cocchi, giornalista del QN Quotidiano Nazionale, Boccaletti affronterà tematiche fondamentali come la gestione delle risorse idriche, il loro impatto sulla nostra vita quotidiana e il ruolo dell’acqua in un futuro sempre più incerto.

Chi è Giulio Boccaletti?
Giulio Boccaletti è riconosciuto come uno dei maggiori esperti globali di sicurezza ambientale e gestione delle risorse naturali. Con oltre 15 anni di esperienza in questo settore, Boccaletti ha un curriculum impressionante:

  • Laureato all’Università di Bologna e con un Dottorato di Ricerca presso la Princeton University;
  • Ricercatore al MIT e direttore di The Nature Conservancy, dove ha guidato programmi idrici in oltre 70 Paesi;
  • Ricercatore associato onorario presso l’Università di Oxford;
  • Membro onorario del Comitato Scientifico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

Il suo libro “Acqua: una biografia” è stato scelto da The Economist come uno dei migliori libri del 2021, consacrandolo come voce autorevole sulla sicurezza idrica.

Perché partecipare?
La serata rappresenta un’occasione unica per riflettere sul valore dell’acqua nel contesto attuale e futuro. Durante l’evento, Boccaletti porterà non solo la sua vasta conoscenza scientifica, ma anche una visione pratica e globale sulla gestione delle risorse idriche. Dalla crisi climatica alle strategie di sostenibilità, sarà un viaggio attraverso sfide e soluzioni concrete che riguardano ognuno di noi.

L’incontro, a ingresso libero, è un invito ad approfondire un tema che non tocca solo la nostra quotidianità, ma anche il destino del nostro pianeta.

 

Dettagli dell’evento
📅 Quando: 3 dicembre 2024
🕗 Orario: 20:45
📍 Dove: Torri dell’Acqua, Budrio (via Benni, 1)
🎟 Ingresso: Libero

Alcune foto della serata a Budrio


Il punto sulla politica budriese, dopo la spaccatura del gruppo di opposizione

comunità

Lo scioglimento dell’opposizione consiliare con la divisione in due gruppi distinti tra civici e Fratelli d’Italia è, secondo noi, decisamente un fatto politico che non si può sminuire o raccontare come qualcosa di positivo.
  • Nasce quindi il gruppo di Fratelli d’Italia e questo segna la fine dell’esperienza di questo sedicente civismo. Si conferma, una volta di più, che i partiti politici esistono, hanno un peso e un’importanza e sono – ne siamo convinti da sempre – un elemento fondamentale per la vita democratica, anche a livello locale. Ci raccontavano che “destra e sinistra non esistono più”. Ecco la dimostrazione del contrario.
  • Si conferma ciò che è stato certificato dal voto amministrativo del 2022. Non c’era nessun progetto per Budrio e il collante che teneva insieme la compagine era l’obiettivo di fare “numero”in opposizione al centro sinistra.
Quanto avvenuto è anche l’occasione per alcune considerazioni più ampie sulla situazione politica in paese:
  • L’azione amministrativa di giunta comunale e gruppo di maggioranza, sta ponendo le basi per obiettivi e risultati importanti per il futuro del territorio e della nostra comunità.
  • La ricostruzione della macchina comunale, dopo anni di impoverimento e smantellamento organizzativo, richiede tempo e impegno. Sappiamo bene che ancora non si è conclusa e che la complessità di un comune come il nostro richiede ulteriori rafforzamenti di organico e competenze.
  • Nel primo anno e mezzo di mandato è stata affermata un’autorevolezza nuova nei tavoli sovracomunali e nelle relazioni con le altre istituzioni. Questo rimette Budrio al centro di un territorio e ci permette di sfruttare occasioni importanti, dopo anni di passaggi a vuoto.
  • Ne sono un esempio le tante risorse intercettate e attratte dall’esterno per interventi straordinari. Ne abbiamo avuto conferma anche recentemente con l’assegnazione al Comune di Budrio di 15 milioni di euro per le ricostruzioni di opere pubbliche dopo la devastante alluvione del maggio 2023.
  • Il lungo elenco di opere, manutenzioni, iniziative e progetti messo in campo in questo inizio di mandato dà conto di un lavoro complesso, intenso e decisivo per far ripartire Budrio, valorizzare il patrimonio pubblico a partire dalle scuole e coinvolgere la comunità innanzitutto nella dimensione educativa e culturale.
  • Ulteriore segnale forte di impegno sui temi della solidarietà e del sociale è rappresentato dall’allargamento della giunta con rafforzamento dell’ambito di Scuola e Sociale, nonché della definizione di nuove deleghe.
Siamo consapevoli di non essere nemmeno a metà dell’opera, ma sono state gettate le basi per obiettivi e risultati che si raggiungeranno nei prossimi mesi e anni. Se da un lato sono visibili la compattezza, la costante presenza sul territorio e il lavoro di squadra della giunta e del gruppo di maggioranza Apriti Budrio, riteniamo un valore l’unità della nostra coalizione civica e politica del centrosinistra di Budrio. Continueremo a impegnarci in questa direzione e a monitorare e sostenere l’azione amministrativa.


Night Bus, nuove fermate a Budrio!

Dal 13 gennaio, è tornata a Budrio con nuove fermate la linea Tper 242 (Saturday Night Bus), aumentando quindi i collegamenti con Bologna ogni sabato sera.
Sul territorio budriese le fermate effettuate sono Trebbo di Budrio e Tenuta Prunaro, a richiesta viene effettuata anche la fermata a Fontana Loup.
Oltre al nuovo bus 242 rimangono attivi i collegamenti con Bologna anche da Budrio, Budrio Centro e Mezzolara attraverso i bus sostitutivi B5111, B5112, B5160, B5165, B5167, B5170, B5171, B5172, B5173 e i treni 90293, 90294 e 90295.
In sostanza prima esisteva un solo Night Bus che il sabato sera serviva la linea Bologna-Castenaso-Budrio-Molinella-Medicina, per una cifra a carico di ciascun comune di quasi 3000 €.
Oggi esiste un collegamento notturno che copre la tratta Bologna-Castenaso-Budrio-Molinella per due sere a settimane (entrando a Budrio ed effettuando le fermate in paese oltre a fermare a Mezzolara), questo a costo 0 per i comuni coinvolti poiché, grazie alla richiesta dei sindaci, rientrano tra i bus sostitutivi della linea ferroviaria.
Ora, con una cifra inferiore (1874 €), è stato aggiunto un servizio che il sabato sera collega Prunaro a Bologna, Castenaso e Medicina, fermandosi in prossimità delle frazioni di Prunaro e Canaletti.
Un be servizio aggiuntivo per i budriesi!
Aggiungiamo di seguito gli orari per maggior chiarezza.

PNRR e sport - L'avanzamento dei cantieri

Procedono secondo i tempi i cantieri che riconsegneranno entro l'estate una nuova "cittadella dello sport" presso Piazzale della Gioventù!

Condividiamo il comunicato pubblicato sul sito del Comune di Budrio e le dichiarazioni della Sindaca Badiali.

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Procedono i lavori legati alla creazione di una vera e proprio “cittadella dello sport” a Budrio, presso il Piazzale della Gioventù.
I lavori - finanziati interamente dalle risorse assegnate dal PNRR, 5 milioni per lo sport a disposizione di tutti i budriesi - sono entrati nel vivo per riconsegnare agli utenti strutture innovative.
Sono quattro le strutture coinvolte nei restyling: la piscina comunale, il campo sportivo, il palazzetto dello sport e la costruzione ex-novo di una palestra in sostituzione dei fatiscenti “palloni del tennis” oramai in disuso da molti anni.

La piscina si presentava da diverso tempo in uno stato avanzato di degrado e si è quindi reso necessario un rinnovamento totale della struttura; i lavori stanno proseguendo senza indugio dopo l’approvazione della variante da parte del Ministero dell’Interno e per la prossima stagione estiva aprirà le porte agli utenti completamente rinnovata. Il nuovo progetto, approvato dal Ministero, prevede di raggiungere preordinatamene due obiettivi:
L’inclusione sociale: la piscina, grazie alla riorganizzazione delle vasche, sarà attrezzata per la fruizione delle persone con disabilità, per le persone ipovedenti (con la creazione di una mappa tattile) e per gli anziani (compreso per chi soffre di malattie neurodegenerative). Gli interventi riguarderanno non solo la vasca grande, ma anche l’area verde, con la piantumazione di erbe e piante aromatiche per sviluppare e far riemergere emozioni sensoriali, il percorso salute, accessibile soprattutto alle persone con disabilità e ipovedenti.
Il decoro urbano, con la rigenerazione dell’area interna a servizio dell’impianto natatorio e dell’area esterna. Verrà riqualificata l’area spogliatoi, ristrutturate le pavimentazioni esterne e il verde circostante. Inoltre vi sarà una complessiva rifunzionalizzazione degli impianti, anche allo scopo dell’efficientamento energetico.

Per quanto riguarda il Palamarani, procedono come da crono-programma i lavori di ampliamento della struttura finanziati dal PNRR e si concluderanno antro l’annualità correte; termineranno invece a fine gennaio i lavori di rifacimento della copertura, per questo specifico intervento di 350.000 € sono state messe a disposizione risorse del bilancio comunale, ma indispensabili dal momento che l’acqua filtrava all’interno della palestra.

I lavori dello Stadio Comunale P. Zucchini prevedono una riqualificazione totale della struttura che comprende l’adeguamento degli spazi delle attività di servizio e la sostituzione del manto erboso con uno in erba artificiale. I lavori hanno subito un rallentamento a causa del maltempo ma sono ripresi senza indugio e vedranno la conclusione tra pochi mesi. Entro la primavera il Mezzolara Calcio tornerà a giocare le partite casalinghe nel nuovo stadio.

Infine per ciò che concerne la nuova palestra in corrispondenza degli ex palloni del tennis, i lavori stanno proseguendo e abbiamo assistito alla demolizione dei palloni del tennis fonte di grande degrado urbano di tale area che sorge in prossimità delle scuole.

Il risultato che nei prossimi mesi si concretizzerà, sarà frutto dell’intervento dell’attuale giunta guidata da Debora Badiali che ha completamente rivoluzionato i progetti ereditati dalla precedente amministrazione, la Sindaca segue con ottimismo l’avanzamento dei lavori:
Era prima di tutto necessario garantire la sostenibilità economica nel tempo dei progetti e fondamentale realizzarli nel rispetto dei finanziamenti ricevuti, per questo siamo intervenuti drasticamente per vincere questa sfida del PNRR: il progetto della piscina è stato completamente rivisto - la sua gestione non sarebbe stata sostenibile da nessun punto di vista - inoltre, il tendone di plastica a copertura della piscina ipotizzato inizialmente non avrebbe consentito l’accesso ad alcune fasce di persone che meritano ben altra attenzione, come quelle con disabilità o difficoltà motorie. Il progetto della nuova palestra comunale è stato ripensato anche perché il finanziamento destinato si è rivelato decisamente insufficiente; il progetto di ampliamento del Palamarani è stato rivisto perché anche in questo caso il finanziamento destinato si è rivelato decisamente insufficiente; infine anche il progetto dello stadio è stato stravolto a causa della non fattibilità degli interventi previsti dall’idea originale.


Sono passati 80 anni dalla morte dei sette fratelli Cervi

comunità

Dicembre 27, 2023| comunità, storia|By REDAZIONE

Sette fratelli come sette olmi,
alti robusti come una piantata.
I poeti non sanno i loro nomi,
si sono chiusi a doppia mandata:
sul loro cuore si ammucchia la polvere
e ci vanno i pulcini a razzolare.
[…]
Ma tu mio popolo, tu che la polvere
ti scuoti di dosso
per camminare leggero,
tu che nel cuore lasci entrare il vento
e non temi che sbattano le imposte,
piantali nel tuo cuore
i loro nomi come sette olmi :
Gelindo,
Antenore,
Aldo,
Ovidio,
Ferdinando,
Agostino,
Ettore .
Nessuno avrà un più bel libro di storia,
il tuo sangue sarà il loro poeta
dalle vive parole,
con te crescerà
la loro leggenda
come cresce una vigna d’Emilia
aggrappata ai suoi olmi
con i grappoli colmi
di sole.
Gianni Rodari

LE TAPPE

28 dicembre 1943: “Dopo un raccolto ne viene un altro, bisogna andare avanti”.  (Alcide Cervi)

“Teste nuove” erano considerati i Cervi, nei dintorni; cioè gente che viene fuori ogni momento con qualche idea mai sentita. Come quella stalla modello, quell’abbeveratoio razionale, cose imparate sui libri: però la fattoria dei Cervi con tutte quelle idee nuove e tutte quelle schiene sempre al lavoro prosperava di bene in meglio, e l’allevamento di bestiame che misero su in pochi anni faceva invidia a tutti. […] Ecco i loro sette volti, magri, ostinati, forti: Gelindo, che già pare un uomo d’una generazione più anziana, e il taciturno Antenore, il più Intelligente di tutti mi dicono, e l’affilato volto di Aldo, il coraggioso militante, e l’industrioso Ferdinando. l’apicultore e lo svelto Agostino quello che sbrigava tutte le pratiche annonarie della famiglia e Ovidio, il più allegro di tutti, e Ettore, ancora ragazzo. […] Scrivete questo, dice Alcide Cervi, “dire uno era come dire sette e dire sette era come dire uno”.

Così Italo Calvino su “l’Unità” il 28 dicembre 1953.

Nove erano i figli di Alcide Cervi e di Genoeffa Cocconi: 7 fratelli e due sorelle, Rina e Diomira, che, come da tradizione, al matrimonio lasciarono la casa paterna. Poi nella grande casa entrarono le mogli e la compagna di 4 dei fratelli, e la famiglia si arricchì di 10 bambini e bambine ed uno era in arrivo nel 1943.

Genoeffa era la resdòra, la reggitrice, una donna forte ed attiva, figura fondamentale per la famiglia e per i figli ai quali aveva insegnato l’importanza  della cultura, della curiosità e il piacere della lettura.

La vita della famiglia Cervi si intrecciava, inevitabilmente con la storia del nostro Paese.

 

25 luglio 1943

“Il 25 luglio eravamo sui campi e non avevamo sentito la radio. Vengono degli amici e ci dicono che il fascismo è caduto, che Mussolini è in galera. È festa per tutti. […] Papà – dice Aldo- offriamo una pastasciutta a tutto il paese. […] Facciamo vari quintali di pastasciutta insieme alle altre famiglie. Le donne si mobilitano nelle case intorno alle caldaie, c’è un grande assaggiare la cottura, e il bollore suonava come una sinfonia. Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia.

Alcide Cervi ricordava in questo modo la prima “pastasciutta antifascista”, nata per festeggiare la caduta del regime fascista e per esprimere la speranza di una pace immediata.

Come è ben noto le vicende si svolsero in modo ben lontano da quello sperato: la guerra continuò, l’8 settembre 1943 l’Italia rese noto l’armistizio firmato qualche giorno prima a Cassibile e Benito Mussolini confermò la sua stretta vicinanza ed alleanza con il regime nazista fondando la Repubblica sociale.

Iniziarono i primi atti di Resistenza e casa Cervi, sul podere dei Campirossi, tra Campegine e Gattatico, divenne un rifugio per i soldati che fuggivano dai diversi fronti e per i partigiani. I fratelli Cervi alla fine del settembre 1943 salirono sull’Appennino reggiano dove fecero le prime azioni militari, disarmando il presidio fascista di Toano (25 ottobre), poi rientrano in pianura, dove compiono un’altra azione di disarmo al presidio di S. Martino in Rio (6 novembre). (https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/POLIGONO%20DI%20TIRO,%20REGGIO%20EMILIA,%2028.12.1943.pdf)

 

25 novembre 1943

Un plotone di militi della Guardia Nazionale Repubblica circondò l’abitazione dei Cervi, dopo una breve resistenza dall’interno della casa, i fascisti appiccarono il fuoco a stalla e fienile mettendo in pericolo anche le donne e i bambini. Gli assediati decisero di arrendersi e furono arrestati i sette fratelli, il padre Alcide, Quarto Camurri di Guastalla e gli altri uomini ospitati in casa.

 

28 dicembre 1943

Il 27 dicembre venne ucciso il segretario comunale di Bagnolo in Piano (RE), Davide Onfiani: i fascisti decisero di compiere una vendetta e il giorno successivo al Poligono di Tiro di Reggio Emilia furono fucilati i sette fratelli e Quarto Camurri. Le loro salme furono tumulate di nascosto.

Alcide rimase in carcere sino al 7 gennaio 1944 ignorando la sorte dei figli.

Con la moglie, le quattro nuore e dieci nipotini riprese a lavorare per ricostruire la casa e condurre la terra.

Il 10 di ottobre 1944 i fascisti tornarono e distrussero quel che i Cervi avevano ricostruito.

Il 14 novembre 1944 Genoeffa morì a 68 anni stroncata dal dolore.

Solo nell’ottobre 1945 fu possibile dare degna sepoltura alle salme dei sette fratelli

Il 7 gennaio 1947 il presidente della Repubblica Enrico De Nicola consegnò ad Alcide Cervi sette Medaglie d’argento al valore militare.

 

LA MEMORIA

Alcide divenne la memoria dei suoi figli, affiancato poi dai nipoti: erano in molti ad andare a Campegine, accolti a casa Cervi, per ascoltarlo: Gassman racconta i fratelli Cervi, 1963 

https://www.raiplay.it/programmi/gassmanraccontaifratellicervi

La vicenda dei Sette fratelli è stata per molti versi emblematica: il 7 luglio 1960, nel corso di una manifestazione indetta a Reggio Emilia per protestare contro il governo Tambroni, furono uccisi cinque lavoratori e l’anno successivo Fausto Amodei scrissee una canzone in cui si legano questi caduti alla memoria dei fratelli Cervi: “Sangue del nostro sangue nervi dei nostri nervi /Come fu quello dei Fratelli Cervi”.

 

Un altro momento decisivo nella costruzione della memoria dei Cervi è l’uscita, nel 1968, del film di Gianni Puccini I sette fratelli Cervi, https://www.youtube.com/watch?v=ztLR6n2Vzm8.

Ora casa Cervi è un luogo di memoria, di conoscenza e impegno. (https://www.istitutocervi.it/istituto-alcide-cervi/)

 

Per saperne di più

  • I miei sette padri (Documentario, regia di Liviana Davì, 55′, 2023) https://youtu.be/d9fJzqkoZ44?si=jcZem40euVqOjtBW
  • Alcide Cervi, I miei sette figli, (a cura di Renato Nicolai), Editori Riuniti, Roma 1955;
  • Margherita Agoleti Cervi, Non c’era tempo per piangere, CGIL 1994;
  • Laura Artioli, Con gli occhi di una bambina. Maria Cervi, memoria pubblica della famiglia, Viella, Roma, 2020.


Comunità energetiche: un modello di democrazia

Sul sito de "la Repubblica" è stato pubblicato un interessante approfondimento sulle "comunità energetiche", un modello non ancora molto conosciuto ma che si sta sviluppando in Italia.

Leggi qui l'approfondimento

In termini semplici le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono associazione di cittadini, PA o Pmi che si uniscono per produrre, scambiare e consumare energia pulita.

Forse non tutti sanno che a partire da quasi un anno è iniziato anche a Budrio un progetto, "Energie di Comunità", finalizzato a creare una comunità energetica nel nostro territorio che sia legata a temi di educazione ambientale e a politiche sociali per la redistribuzione dei vantaggi della produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

La prima parte del progetto, già conclusa, ha previsto la partecipazione da parte dei cittadini al un percorso che ha avuto come oggetto la Comunità Energetica Solidale, una risposta collettiva ed efficace alle emergenti sfide climatiche che indirizza direttamente gli obiettivi europei di sostenibilità ambientale e di produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili.

L’obiettivo era definire più nel dettaglio gli obiettivi di una comunità energetica solidale che, insieme a un nuovo rapporto con l’ambiente e con l’energia, promuovesse innovative politiche sociali che attraverso la redistribuzione dell’energia prodotta e supportasse la creazione di nuovi legami di comunità.

Il percorso si è concentrato sull’informare la popolazione sul tema, sulla sensibilizzazione alle nuove sfide energetiche e sulla promozione di un ingaggio di potenziali soci della futura comunità.

Il risultato del percorso è un documento contenente le linee guida per la futura definizione dello statuto delle Comunità Energetica Solidale, un documento che contiene indicazioni sia sugli aspetti del consumo e della produzione di energia sia sulla dimensione delle politiche di solidarietà.

Report - Energie di comunità

I princìpi su cui si fonda una comunità energetica sono il decentramento e la localizzazione della produzione energetica. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio è possibile produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.

 

Ora si entra nella seconda parte del progetto, che prevede l’effettuazione dello studio di fattibilità tecnico-economica della comunità e la sua fondazione entro luglio 2024.

Si ricorda che chiunque può partecipare alla comunità energetica: privati, enti pubblici, aziende… più partecipanti si uniscono più è facile raggiungere la missione: aiutare le persone in difficoltà, risparmiare sulla propria bolletta e impattare meno l'ambente.

 

Il progetto è coordinato dal Comune di Budrio e questa seconda fase viene finanziata al 90% dal BANDO PER IL SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DI COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI della Regione Emilia-Romagna.


Abbiamo un’ora - alle Torri dell’Acqua il musical in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Lo scorso giovedì, alle Torri dell'Acqua, si è tenuta la prova aperta dello spettacolo "Abbiamo un'ora", musical inedito creato dall'associazione culturale Tweet Charity in collaborazione con la Consulta delle donne di Budrio, nell’ambito delle iniziative coordinate dal Comune di Budrio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Le Torri dell'Acqua, messe a disposizione dal Comune, si sono trasformate per tre giorni nella residenza artistica della compagnia, che per l’occasione della rappresentazione conclusiva ha aperto gratuitamente le proprie porte alla cittadinanza e ai ragazzi del Liceo di Budrio.

Il tema del femminicidio, trattato in una lingua nuova e non comune, quella del musical, ha da subito conquistato il numeroso pubblico presente.

Lo spettacolo, fortemente voluto dalla Consulta delle donne, parla di temi come la perdita, il perdono, la violenza contro le donne e il femminicidio.

La durata dello spettacolo è di 60 minuti, il tempo esatto di una visita in carcere. Ed è proprio dietro le sbarre che si svolge questa storia, in cui il carnefice si confronta con la sua migliore amica.
In questo spettacolo le carte sono ribaltate, il punto di vista del femminicidio è visto dagli occhi di chi amava la vittima.

È un musical che parla di violenza di genere, e lo fa con i modi e i tempi giusti. Il carnefice viene descritto non come un mostro, ma come il risultato della società in cui viviamo, della cultura del possesso e del sistema educativo completamente assente a riguardo. Lo spettacolo mostra la piramide della violenza di genere e di come tutto possa nascere anche da  semplici frasi, come "sei mia", fino a crescere in liti che non sono "solo" litigate tra innamorati, perché  l'amore in questi casi non c'entra niente.
Si chiudono le scene con una canzone corale di uomini e donne, sottolineando quando sia necessario un cambiamento: la violenza di genere è responsabilità di tutti e tutti devono cambiare.

Ognuno, nel suo piccolo, deve iniziare a mettere in campo il cambiamento, come è stato fatto in questa occasione grazie alla consulta, facendo partecipare anche i ragazzi a questo musical, favorendone così il dialogo su questi temi tanto importanti, soprattutto in questo periodo.

Non è molto, ma è un inizio che tutti noi dobbiamo portare avanti insieme!


Ricordate gli errori sull'autonoma sistemazione di 3 anni fa? Stavolta sono state fatte le cose per bene

comunità

Ottobre 25, 2023| comunità|By REDAZIONE

Il Comune di Budrio ha appena comunicato che saranno erogati i contributi alle famiglie per l’autonoma sistemazione post-alluvione.

Si tratta di un aiuto, non grandissimo ma utile, per chi è dovuto uscire di casa dopo l’allagamento, facendosi carico della propria sistemazione, non potendo contare su alternative presso parenti, amici o altre abitazioni di proprietà.

Tre anni fa il Cas (Contrinuto autonoma sistemazione) fu oggetto di polemica per la pessima gestione che ne fece la Giunta Mazzanti, dopo l’alluvione del novembre 2019. Errori tecnici nell’ordinanza di sgombero, interpretazioni sbagliate del decreto della Regione, chiusura totale del Comune che non voleva ammettere gli errori e non voleva fare marcia indietro.

Per un veloce ripasso, avevamo seguito la vicenda QUI e QUI.

Oggi c’è un’Amministrazione comunale che fa le cose in modo normale e non ci sono scherzi o beffe per chi ha già dovuto subire il disastro dell’alluvione. Il contributo sarà quindi realmente proporzionato al periodo di “autonoma sistemazione” fuori da casa.

Dunque, seguendo il Decreto del commissario n. 74 del 28.05.2023 e con la determina della Responsabile Servizi alla Persona, è stato approvato l’elenco degli ammessi e degli esclusi al Contributo di Autonoma Sistemazione. Viene anche disposta la liquidazione dello stesso contributo agli aventi diritto per il  periodo maggio-luglio 2023.

A volte ciò che sembra ordinaria amministrazione ha una ricaduta importante sulla vita delle persone. Casi come questo dimostrano che il lavoro amministrativo e la guida di una comunità non si improvvisano, ma richiedono competenza, applicazione e sensibilità.