Bilancio 2023 del Comune: tasse e tariffe ferme, difesa dei servizi e cura del territorio

Sono stati inviati nei giorni scorsi ai consiglieri comunali i documenti del Bilancio di previsione 2023 del Comune di Budrio, in vista dell’approvazione in Consiglio comunale prevista per il 20 aprile prossimo.

Le scelte di fondo sembrano essere sostanzialmente cinque e hanno guidato la costruzione complessiva del primo bilancio “pieno” della nuova amministrazione di Budrio:

  1. Copertura dei costi energetici (aumenti per 950mila euro)
  2. Nessun aumento delle tasse e delle tariffe
  3. Difesa dei servizi per le famiglie e le imprese
  4. Cura del territorio e manutenzioni straordinarie
  5. Investimenti (lavori pubblici) per oltre 10 milioni di euro

Di questo ultimo punto ci occuperemo diffusamente in un prossimo articolo. Qui ci soffermiamo sulla parte corrente del bilancio che ammonta a 15,7 milioni di euro, con il pareggio tra entrata e spesa.

Innanzitutto, quindi, come si compone: quali sono le entrate e come sono suddivise le spese correnti?

Sui costi energetici in questo momento si prevede un aumento di 950mila euro per luce e gas (2023 sul ’22). Quale sarà la copertura dei nuovi costi causati dalla crisi energetica?

  • da fondi statali: 112mila euro
  • da risorse comunali: 840mila euro (di cui 395mila da accantonamento 2021 445mila da avanzo libero 2022)

Facciamo poi una carrellata sulle attività e gli interventi previsti nel bilancio corrente.

I servizi scolastici e per l’infanzia sono un capitolo rilevante e gli interventi più importanti sono:

  • Asilo nido: 1,35 milioni di € (copertura da tariffe: 45%)
  • Trasporto scolastico frazioni: 230mila € (copertura da tariffe: 24%)
  • Mense scolastiche: 1,21 milioni di € (copertura da tariffe: 77%)
  • Fondo studenti con disabilità 610mila € (+ 90mila sul 2022)

C’è poi tutto il capitolo del sociale e dell’aiuto alle famiglie in difficoltà e alle persone in condizioni svantaggiate. Ecco i punti caratterizzanti:

  • Contributi per ridurre le “rette” per gli ospiti delle RSA: 60mila €
  • Contributi per famiglie svantaggiate e integrazione affitto: 70mila €
  • Servizi sociali per minori e disabili (con Distretto Pianura Est): 450mila €
  • Assistenza domiciliare e pasti (con Distretto Pianura Est): 100mila €

La cultura e la rete di comunità sono un aspetto importantissimo per Budrio e le sue frazioni. Qui i capitoli più impegnativi:

  • Teatro: 477mila € (copertura da biglietti, abbonamenti e sponsor: 63%)
  • Contributi associativi e manifestazioni culturali: 115mila €
  • Contributi alle società sportive per attività e gestione impianti: 136mila €
  • Progetti bibliotecari e museali: 27mila €

Grande attenzione in questo mandato all’ambiente e alla cura del territorio. Ecco i temi più rilevanti:

  • Cura del verde pubblico, arredi, sfalci, potature e impianti di irrigazione: 324mila €
  • Sfalcio fossi e manutenzioni territorio in convenzione con imprenditori agricoli: 76mila €
  • Disinfestazione dalle zanzare, derattizzazione e controllo dei piccioni: 41mila €
  • Contribuiti GEV e GAM per attività ambientali, tutela aree verdi, controllo rifiuti e conduzione dei cani: 3.500 €


Torna la Festa de l'Unità, quest'anno dal 21 al 25 aprile

Si terrà da venerdì 21 a martedì 25 aprile 2023 la FestUnità di primavera, in bocciofila a Budrio, Via Zenzalino nord, 7

Domenica 23 e martedì 25 aprile il ristorante sarà aperto anche a pranzo.

Sarà possibile l’ASPORTO:
a pranzo dalle 11.00 alle 12.00 e a cena dalle 18.45 in avanti.

Piatti di mare, piatti siciliani e le specialità dei tortellini e delle rane

Info e prenotazioni al 353 4392710

Qui sotto il menu e l’appuntamento di domenica 23 a pranzo con Stefano Bonaccini. Non mancate!


Ecco perché non si farà il "pallone" sulla piscina comunale

Non c'era alcun "ventaglio di soluzioni". Con 1 milione di euro si fa un tendone pressostatico, inefficiente ed ed energivoro.

In merito agli approfondimenti pubblicati nel sito del Comune sul PNRR, in particolare sul progetto di rigenerazione della piscina comunale, abbiamo svolto un approfondimento con gli assessorati di riferimento (bilancio, sport e lavori pubblici) per una chiara rappresentazione dell’iter e della varie fasi in cui il progetto ha visto la luce e oggi riceve una veste compiuta.

Sulla base degli atti disponibili - e non di narrazioni più o meno fantasiose - questa è la situazione di fatto:

  • il progetto iniziale – l'unico predisposto, altri "ventagli di soluzioni" non sono agli atti prevedeva lavori di ristrutturazione edilizia presso la piscina comunale di Budrio attraverso la realizzazione di una copertura ‘amovibile’ della vasca grande con la realizzazione di una struttura pressostatica (un "pallone")
  • per questo progetto è stato previsto un finanziamento pari a 1 milione di euro la cui corresponsione è legata al rispetto dei termini di progettualità fissati dal PNRR; tale finanziamento non può essere modificato in quanto a destinazione (salvo variazioni ben motivate e documentate) 
  • L’attuale Amministrazione, a seguito di approfondimenti tecnici, ha rilevato diverse criticità:
  1. La copertura pressostatica tende per sua natura a deteriorarsi per effetto delle operazioni di smontaggio e rimontaggio nei mesi invernali ed estivi, con la conseguenza di dover ipotizzarne la sostituzione in un arco temporale ricorrente (oneri economici). Per le stesse motivazioni (deterioramento) non sembra lo strumento migliore per arricchire il decoro ambientale della zona, come invece imporrebbe il Pnrr-rigenerazione
  2. aumento esponenziale del costo delle utenze (luce e gas), già in atto dal 2021 e dunque ben evidenti al momento dell’originaria progettazione, per cui il riscaldamento nei mesi invernali non risulta economicamente sostenibile
  3. un’apertura invernale porterebbe a due possibili scenari. Primo: il gestore può non essere in grado di sostenere i costi di un’apertura invernale e quindi decidere di rinunciare alla concessione. In questo caso i cittadini rischierebbero di perdere completamente la piscina. Secondo scenario: il gestore continua ad amministrare la struttura, ma per una gestione economicamente sostenibile sarebbe costretto ad aumentare il costo per gli utenti. In questo modo, le fasce più svantaggiate rimarrebbero escluse dal servizio e si otterrebbe il contrario di quanto richiesto dal PNRR
  4. mancanza di una progettualità finalizzata a favorire il risparmio energetico
  5. Mancanza di una progettualità per favorire le persone con disabilità o ridotta capacità motoria nelle modalità di accesso all’impianto e nell'utilizzo delle vasche. Questo risulta particolarmente penalizzante anche pensando che il nostro territorio ospita un distretto protesico-ortopedico di eccellenza con migliaia di ospiti che si troverebbero di fatto impossibilitati ad accedere al servizio
  6. Su questi aspetti sono stati fatti incontri con l’attuale Società di gestione (SOGESE) che hanno avuto l’esito di confermare, da parte della stessa, l’insostenibilità economica di quel progetto (copertura con un pallone pressostatico) e tutte le riserve sulla prosecuzione del rapporto con il Comune di Budrio. A questo proposito è bene ricordare che diversi impianti nel circondario, durante l’inverno ultimo scorso hanno subito la chiusura al pubblico per la insostenibilità economica e gestionale. Per conferma basta scorre le cronache locali dei mesi precedenti.
Vista la situazione, l’Amministrazione in carica ha comunque svolto ulteriori approfondimenti per comprendere se fosse possibile, attraverso un diverso progetto, garantire comunque la copertura della piscina, consentendo un risparmio energetico e un accesso inclusivo per tutti. Ne è seguita un'ipotesi progettuale (questa sì, è presente agli atti) che ha evidenziato un costo complessivo di fatto triplicato rispetto al contributo previsto in sede di PNRR.
Da queste verifiche economiche, tecniche e di inclusione sociale è conseguita la decisione di procedere alla richiesta di una revisione dell’originaria progettualità. Lasciamo ad altri fantasie e illazioni. Viste le difficoltà ad ottenere variazioni di progetto per i vincoli PNRR, si è fatto leva su quanto già fatto dal Comune di Imola che ha chiesto al Ministero (e ottenuto) di non procedere con un  progetto di rigenerazione della loro piscina, ma di impiegare diversamente tali risorse. Guarda caso, anche per il Comune di Imola si tratta di un progetto su una piscina che viene abbandonato! 

Utile sottolineare che la modifica al progetto è stata concordata e pienamente condivisa dalla attuale società di gestione che ne ha apprezzato in toto i contenuti, ritenendoli del tutto convincenti e dirimenti rispetto alle forti perplessità originariamente comunicate. 

Una considerazione prima delle conclusioni. E’ piuttosto bizzarro sentire invocare il coinvolgimento della cittadinanza oggi, quando all’epoca della progettazione non se ne ha traccia né memoria. Probabilmente l'ansia da campagna elettorale e la frenesia di tappezzare il paese con inutili manifesti sono state cattive consigliere.

In conclusione ci pare di poter dire che sia venuto il momento di rinunciare a tentativi di autodifesa creativi e fantasiosi come quella del "ventaglio di soluzioni tecniche" o a ricostruzioni ridicole come le presunte pressioni della politica per non intralciare altri comuni.

Meglio volgere lo sguardo in avanti per garantire che l’impianto risponda in pieno all’obiettivo di rigenerazione e riqualificazione ambientale dell’area, consenta l’accesso a tutte le persone senza rischi di gravare ulteriormente sulle singole economie e che risponda a quell'inclusività per cui tutti devono poter accedere che, non dimentichiamolo, è uno dei tre pilastri su cui si regge il PNRR.

Audizione di Avviso pubblico, enti locali contro le mafie.

 Si è svolta ieri sera presso la Sala Consiliare una udienza conoscitiva della Commissione Consiliare Sviluppo economico, sui temi della legalità, del contrasto alle mafie e sul tema del gioco d’azzardo.

Qui la registrazione della seduta su YouTube

In audizione nella commissione sono intervenuti:

  • Angela Di Pilato, Coordinatrice Area Metropolitana per Avviso Pubblico e Assessora del Comune di Valsamoggia: il Comune di Budrio è da molti anni Socio di Avviso pubblico, che è un’Associazione di Enti pubblici, Comuni, e Città Metropolitana, Regioni nata con lo scopo di agire e contrastare la criminalità organizzata e le infiltrazioni mafiose. Le infiltrazioni mafiose si insinuano nelle macchine organizzative delle istituzioni e agiscono la dove le economie sono piu floride Uno dei temi fondanti  più importanti dell’Associazione è far opera di sensibilizzazione, far conoscere le buone pratiche, anche scambiarsi le buone pratiche, attivarsi per formarsi ed educare alla cittadinanza responsabile e consapevole.

Una delle ultime azioni di Avviso pubblico è la partecipazione di una ulteriore rete che è il  “Protocollo d’intesa sulla Legalità” siglato a febbraio 2023 da Comune di Bologna, Città Metropolitana di Bologna, Università di Bologna, Sindacati CGIL – CSIL – UIL, Associazione Libera Bologna ed Avviso Pubblico Bologna, Prefettura di Bologna. L’obiettivo è la costituzione di un Tavolo metropolitano permanente della legalità,  per contrastare e prevenire le infiltrazioni mafiose, contrastare il lavoro irregolare e promuovere la cultura della legalità che si impegnerà, a promuovere la cultura della legalità e la cittadinanza attiva e responsabile .

  • Massimo Masetti, vicesindaco del Comune di Casalecchio di Reno quale componente del comitato direttivo nazionale di Avviso Pubblico, ha presentato l’ “Appello per il riordino del settore gioco d’azzardo in Italia”.  Sono stati presentati i dati drammatici che riguardano il gioco d’azzardo, oramai fonte primaria degli introiti delle mafie che supera quella delle droghe ( relazione Commissione Parlamentare antimafia ) e il numero impressionante dei dipendenti patologici dal gioco il doppio dei dipendenti patologici di eroina. 

La richiesta, da parte di tutti gli Enti che aderiranno all’appello , è di mettere ordine nel comparto gioco d’azzardo in Italia. Si ritiene non più rinviabile l’approvazione di una legge di riordino del settore che preveda il coinvolgimento di tutti gli attori in campo e che metta al centro la salute delle persone anche a discapito dell’entrata erariale. Vista l’attuale situazione è indispensabile ridurre l’offerta di gioco d’azzardo e avviare una riflessione sui limiti di pericolosità in termini di dipendenza dei giochi autorizzati dallo Stato. Che vengano valutati i parametri di pericolosità dei giochi ed in base a questi si operi una scelta vietando i giochi a maggiore pericolosità di dipendenza.

  • la Polizia Locale, Il Comandante Morrone ha riferito dell’attività svolta sul controllo monitoraggio sul nostro territorio.

La sindaca Debora Badiali ha ricordato i provvedimenti assunti 10 anni fa dal Comune di Budrio fa nei confronti del contrasto al gioco d’azzardo e del metodo di lavoro assunto su questi temi a partire dal bisogno di approfondimento. È importante la condivisione di buone pratiche tra i Comuni, a partire dalle esperienze più consolidate sull’opera di sensibilizzazione ed educazione.

Questa, è stata un’importante tappa dell’impegno di questa Amministrazione per la diffusione e sensibilizzazione su questi temi, a partire  dalla conoscenza e l’approfondimento. Prossimo appuntamento sarà la presentazione dell’appello sul gioco al prossimo consiglio comunale.

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Congresso PD: la sindaca Badiali entra in direzione nazionale

13 marzo 2023

La notizia arrivata domenica pomeriggio dall’Assemblea nazionale del Partito Democratico è quella della proclamazione di Elly Schlein come segretaria e dell’elezione di Stefano Bonaccini come presidente. Insieme a queste due designazioni, l’assemblea ha votato la lista di nomi per la Direzione nazionale, organo di indirizzo politico del partito.

Tra i nomi c’è anche quello della sindaca di Budrio Debora Badiali. Per Budrio è una “prima volta”: mai un budriese aveva fatto parte della direzione nazionale del Partito Democratico o dei partiti che da cui questo proviene.

È per me – che nel PD ci sono praticamente nata – prima di tutto un immenso onore. Lo trovo un riconoscimento enorme per il lavoro di tutti noi. Formalmente io entro in direzione, ma c’è un pezzo di tutti qui dentro e forse questa è una responsabilità ancora più grande.

Motivo di orgoglio e di responsabilità, come ha spiega Badiali nel suo post domenica sera e come ha ribadito in un’intervista rilasciata a Silvia Bignami di Repubblica Bologna, che riportiamo integralmente.


Le nostre candele in piazza, per i morti del naufragio di Crotone

Siamo a una settimana dalla tragedia di Cutro (Crotone) dove un naufragio, a pochi metri dalla costa calabrese, ha ucciso decine di persone in gran parte di nazionalità afgana e pachistana, tra cui diversi bambini piccoli e piccolissimi.

Domenica 5 marzo, in piazza Filopanti a Budrio, insieme a molti nostri concittadini abbiamo ricordato i migranti, chi ha sperato e chi spera in una nuova libertà. Abbiamo ricordato con una profonda poesia di Shire (Casa) cosa significa affrontare viaggi che assomigliano a odissee, abbandonare tutto, privarsi della dignità. Abbiamo immaginato la forza che serve per la ricerca di una libertà negata.

L'immigrazione porta inevitabilmente l'incontro tra culture diverse, questione che non è delle più semplici. Accanto a chi ha un cuore pronto a tendere la mano verso l’altro, c’è chi vuole ergere muri e difendere il Paese da una “invasione nemica”. Abbiamo il dovere di non voltarci nell'oblio dell'indifferenza. Restiamo umani.

Come ha scritto la sindaca Debora Badiali poco dopo il momento di raccoglimento in piazza:

Su questa strage restano diversi interrogativi senza risposta che la rendono ancora più inaccettabile per una società che si dice civile e, ancor prima, per le nostre istituzioni democratiche.

Continua la sindaca:

se le condizioni del mare erano così difficili, come poteva navigare tranquillamente un’imbarcazione “pesantemente sovraffollata”? Perché la segnalazione del coordinamento marittimo (16 ore prima di quella di Frontex) non ha avuto effetto? Perché non è stato proclamato l’evento SAR (Search and rescue)? Perché è stata sin da subito un'operazione di polizia e non di soccorso?


Casa
di Warsan Shire

nessuno lascia la propria casa a meno che
casa sua non siano le mandibole di uno squalo
verso il confine ci corri solo
quando vedi tutta la città correre
i tuoi vicini che corrono più veloci di te
il fiato insanguinato nelle loro gole
il tuo ex-compagno di classe
che ti ha baciato fino a farti girare la testa dietro alla fabbrica di lattine
ora tiene nella mano una pistola più grande del suo corpo
lasci casa tua
quando è proprio lei a non permetterti più di starci.
nessuno lascia casa sua a meno che non sia proprio lei a scacciarlo
fuoco sotto ai piedi
sangue che ti bolle nella pancia
non avresti mai pensato di farlo
fin quando la lama non ti marchia di minacce incandescenti
il collo
e  nonostante tutto continui a portare l’inno nazionale
sotto il respiro
soltanto dopo aver strappato il passaporto nei bagni di un aeroporto
singhiozzando ad ogni boccone di carta
ti è risultato chiaro il fatto che non ci saresti più tornata.
dovete capire
che nessuno mette i suoi figli su una barca
a meno che l’acqua non sia più sicura della terra
nessuno va a bruciarsi i palmi
sotto ai treni
sotto i vagoni
nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion
nutrendosi di giornali a meno che le miglia percorse
non significhino più di un qualsiasi viaggio.
nessuno striscia sotto ai recinti
nessuno vuole essere picchiato
commiserato
nessuno se li sceglie i campi profughi
o le perquisizioni a nudo che ti lasciano
il corpo pieno di dolori
o il carcere,
perché il carcere è più sicuro
di una città che arde
e un secondino
nella notte
è meglio di un carico
di uomini che assomigliano a tuo padre
nessuno ce la può fare
nessuno lo può sopportare
nessuna pelle può resistere a tanto
Il
Andatevene a casa neri
rifugiati
sporchi immigrati
richiedenti asilo
che prosciugano il nostro paese
negri con le mani aperte
hanno un odore strano
selvaggio
hanno distrutto il loro paese e ora vogliono
distruggere il nostro
le parole
gli sguardi storti
come fai a scrollarteli di dosso?
forse perché il colpo è meno duro
che  un arto divelto
o le parole sono più tenere
che quattordici uomini tra
le cosce
o gli insulti sono più facili
da mandare giù
che le macerie
che le ossa
che il corpo di tuo figlio
fatto a pezzi.
a casa ci voglio tornare,
ma casa mia sono le mandibole di uno squalo
casa mia è la canna di un fucile
e a nessuno verrebbe di lasciare la propria casa
a meno che non sia stata lei a inseguirti fino all’ultima sponda
a meno che casa tua non ti abbia detto
affretta il passo
lasciati i panni dietro
striscia nel deserto
sguazza negli oceani
annega
salvati
fatti fame
chiedi l’elemosina
dimentica la tua dignità
la tua sopravvivenza è più importante
Nessuno lascia casa sua se non quando essa diventa una voce sudaticcia
Che ti mormora nell’orecchio
Vattene,
scappatene da me adesso
non so cosa io sia diventata
ma so che qualsiasi altro posto
è  più sicuro che qui.

"Cessate il fuoco!" e i diritti negati delle donne. Le due mozioni approvate in Consiglio

Nel Consiglio comunale di martedì 28 febbraio, insieme a importanti delibere che riguardano l'attività amministrativa, il gruppo di maggioranza Apriti Budrio ha proposto alla discussione due mozioni, poi approvate all'unanimità, su temi molto sentiti e che posizionano ancora una volta Budrio dalla parte dell'Ucraina occupata e aggredita militarmente e della sua popolazione civile, del rispetto delle donne e dei diritti umani.
Ecco i due testi che riportiamo integralmente:

Cessate il fuoco!

Il Comune di Budrio (Bologna)

Considerato che l’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione;

Considerato che questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi;

Profondamente colpiti dall’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, per le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini, e le tante distruzioni, che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie e minacciano con il freddo e la fame vasti territori;

Considerato che l’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica e il rischio di un’escalation nucleare aumenta fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale;

chiede al Presidente della Federazione Russa di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte;

chiede al Presidente dell’Ucraina di essere aperto a serie proposte di pace;

chiede con insistenza a tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo.

Dopo un anno di guerra, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!


 

“I diritti negati delle donne – Focus - Iran e Afghanistan”

“AGAINST - CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA PERPETRATA AI DANNI DEI CITTADINI E DELLE CITTADINE IN IRAN E AFGHANISTAN”

Il Consiglio comunale di Budrio (Bologna)

PREMESSO CHE

Il 15 agosto 2021 e il 16 settembre 2022 rappresentano due date cruciali che hanno determinato uno stravolgimento del panorama internazionale globale e hanno segnato e continuano a segnare la storia di due Paesi, l’Afghanistan e l’Iran, e con loro la vita e le sorti di intere generazioni di donne, ragazzi e bambini;

il ritiro delle truppe americane da Kabul ed il conseguente ritorno al potere dei talebani ha significato per donne e bambine afghane la perdita di ogni diritto conquistato negli ultimi 20 anni;

il regime segregazionista talebano ha imposto una serie di divieti che di fatto annullano qualsiasi possibilità di vita fuori dalle mura domestiche per le donne e le bambine afghane, tra cui:

  • -  divieto assoluto di lavorare e di svolgere professioni, solo alcune donne medico e infermiere hanno il permesso di lavorare in alcuni ospedali di Kabul,
  • -  divieto assoluto di uscire di casa se non accompagnate da un mahram (parente stretto: padre, fratello o marito),
  • -  divieto di trattare con negozianti di sesso maschile,
  • -  divieto di studiare in scuole, università o altre istituzioni educative (i talebani hanno convertito lescuole femminili in seminari religiosi),
  • -  obbligodiindossareillungovelo(Burqa)chelecopredacapoapiedi,
  • -  frustrate, percosse, invettiva verbale, sono la punizione per quelle donne che non vestono secondo le regole imposte dai talebani, o che non sono accompagnate da un mahram,
  • -  frustate in pubblico per le donne che non hanno le caviglie coperte,
  • -  lapidazione pubblica per le donne accusate di avere relazioni sessuali al di fuori del matrimonio(anche se vittime di violenza sessuale,
  • -  divieto di uso di cosmetici. (A molte donne con unghie dipinte sono state tagliate le dita), divieto di parlare o di dare la mano a uomini diversi da un mahram, divieto di ridere ad alta voce. (Nessun estraneo dovrebbe sentire la voce di una donna), divieto di portare tacchi alti poiché producono suono quando camminano (un uomo non deve sentire i passi di una donna),
  • -  divieto di andare in taxi senza un mahram, divieto di apparire in radio, televisione, o in incontri pubblici di qualsiasi tipo, divieto di praticare sport o di entrare in un centro sportivo o in un club, divieto di andare in bicicletta o motocicletta, anche con il mahram,
  • -  divieto di indossare vestiti di colori vivaci, in quanto «colori sessualmente provocanti», divieto di incontrarsi in occasioni di festa o per scopi ricreativi, divieto di lavare i vestiti vicino a fiumi o in luoghi pubblici,
  • -  modifica di tutti i nomi di luogo inclusa la parola «donna». Per esempio, i «giardini per donne» sono stati chiamati «giardini di primavera», divieto di apparire sui balconi delle loro case e oscuramento di tutte le finestre in modo che le donne non possano essere viste dall'esterno, divieto per i sarti maschili di prendere misure per le donne o cucire vestiti femminili, divieto di utilizzare pantaloni larghi, anche sotto il burqa,
  • -  chiusura di tutti i bagni pubblici femminili,
  • -  divieto per uomini e donne di viaggiare sugli stessi bus. Sui bus si può leggere «per soli uomini»(o «per sole donne», ma le donne non possono viaggiare senza accompagnatore ...),
  • -  divieto di essere fotografate o filmate,
  • -  divieto di stampare su giornali e libri foto di donne o di appenderle sulle pareti delle case o nei negozi.

In Iran, dopo la morte di Masha Amini, la 22enne curdo-iraniana, avvenuta il 16 settembre scorso, a seguito della detenzione in un centro della polizia morale in cui era stata rinchiusa per non aver indossato correttamente il velo, si susseguono manifestazioni e proteste e si registrano:

  • -  oltre 520 manifestanti uccisi negli scontri con la polizia,
  • -  19.000 persone arrestate,
    - esecuzioni e impiccagioni di giovani, tra loro Hadis Najafi,20 anni, Nika Shakrami,17 anni,Hannaneh Kia, 23 anni, Mahdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini, 22 e 23 anni.

Ai sensi dell’articolo 638 del codice penale islamico iraniano, qualsiasi atto ritenuto “offensivo” per la pubblica decenza è punito con la reclusione da dieci giorni a due mesi o 74 frustrate. Le donne che vengono viste in pubblico senza velo sono passibili di reclusione da dieci giorni a due mesi o multa in contanti. La legge si applica alle bambine di nove anni, che è l’età minima di responsabilità penale per le ragazze in Iran; tuttavia, le autorità impongono il velo obbligatorio alle bambine di sette anni, quando iniziano la scuola elementare.

CONSIDERATO CHE

Numerosi Comuni italiani nel corso degli ultimi mesi hanno già adottato mozioni e ordini del giorno di Consiglio comunale aventi ad oggetto le drammatiche condizioni delle popolazioni afghane e iraniane, in particolare delle donne, per esprimere una ferma condanna nei confronti di tali repressioni violente, sostegno e rispetto dei diritti umani a partire dall’uguaglianza tra uomini e donne e dalla libertà di espressione;

il Governo italiano, attraverso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, ha duramente condannato, convocando l’ambasciatore dell’Iran, quanto sta accadendo nel Paese;

l’Unione europea, attraverso l’Alto Commissario per la politica estera e la sicurezza comune e Vicepresidente della Commissione, Josep Borrel, ha inserito il rispetto dei diritti umani, in particolare dei diritti delle donne, tra i parametri imprescindibili per la cooperazione con qualsiasi futuro governo afghano,

l'Unione europea si definisce "scioccata" per le esecuzioni sommarie in Iran e invita ancora una volta il regime iraniano ad annullare le sentenze di condanna a morte già pronunciate nel contesto delle proteste in corso da metà settembre e "a garantire un giusto processo a tutti i detenuti" e "fa appello all'Iran affinché rispetti rigorosamente gli obblighi sanciti dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Iran è parte. I diritti fondamentali, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica, devono essere rispettati in ogni circostanza",

oggi come ieri il principale compito della diplomazia delle città è promuovere valori universali partendo dalle comunità locali, che sono chiamate ad interpretare un ruolo che va ben oltre i confini del singolo Comune,

il ruolo dei Sindaci nella difesa della democrazia e della pace è in costante crescita: i Sindaci e le città sono in prima linea nell’accoglienza e nell’aiuto, ispirano la loro azione alla solidarietà e al rispetto dei diritti umani e sono vere e proprie “palestre di democrazia” e baluardi da opporre ai rigurgiti autoritari in essere,

IMPEGNA

Il Sindaco e l’Assessore competente a

  • aderire alla campagna promossa dall’ANCI in vista della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo 2023 con informazioni e sensibilizzazione su questo tema durante l’anno, per riflettere sulla condizione femminile in Afghanistan e Iran;
  • promuovere iniziative di informazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio, in particolare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado;
  • favorire l'impegno della Consulte delle Donne ad azioni di informazione e approfondimento, anche attraverso un tavoli con i rappresentanti e le rappresentanti della politica e della società civile, con il coinvolgimento delle donne rifugiate afghane o testimoni del regime iraniano;
  • inoltrare la presente al titolare dell’Ambasciata della repubblica islamica dell’IRAN esprimendo la solidarietà alle donne iraniane e al popolo iraniano che manifesta pacificamente per la salvaguardia delle libertà fondamentali e chiedendo con forza la cessazione delle esecuzioni capitali e dell’uso sproporzionato della forza contro i manifestanti non violenti nonché di rispettare rigorosamente i principi sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l’Iran è parte;
  • inoltrare la presente al Presidente del Senato della Repubblica se. Ignazio La Russa e al Presidente della Camera dei Deputati on. Lorenzo Fontana, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metzola, alla Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen, affinché promuovano una moratoria tesa ad inserire gli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.

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Qui di seguito riportiamo l'intervento del Consigliere di Apriti Budrio Davide Poli su questa mozione:

Ero già intervenuto sulla mozione riguardante l’Iran e in questo caso ci tenevo a fare alcune considerazioni perché il tema dell’Afghanistan mi ricorda il periodo vissuto nell’agosto 2021 che ha visto la fine di 20 anni di intervento a cui ha partecipato anche l’Italia con costi soprattutto umani, quelli economici erano scontati, ma quelli umani sono più dolorosi.

Qui si apre un’ampia possibilità di riflessione su come si fa a radicare una democrazia, perché di questo poi si tratta. La democrazia infatti consente in generale una maggiore difesa di questi diritti, poi chiaramente anche noi abbiamo una storia di lotte faticose, ad esempio per il diritto di voto (sottointeso alle donne), che è arrivato tardissimo in Italia, rispetto ad altri paesi. Non è detto quindi che la democrazia, in se e per se, garantisca i diritti delle donne, ma è un presupposto basilare che consente sicuramente una maggiore facilità di difesa.

In questi due paesi (sottointeso Afghanistan e Iran) purtroppo manca la democrazia per tutti e soprattutto, come diceva il Consigliere Procopio, il fondamentalismo religioso, in entrambi i casi, in maniera diversa, con aspetti diversi, fa si che le donne siano ulteriormente e pesantemente penalizzate. Come scritto nella mozione siamo in presenza addirittura un regime di segregazione, che ricorda, pur senza fare paralleli troppo stetti, il regime dell’Apartheid sudafricano. 

Il termine utilizzato nella mozione rende l’idea di quella che è una situazione che purtroppo non abbiamo potuto impedire, nonostante 20 anni di attività, di investimenti anche economici, perché sono stati fatti non solo interventi militari e di sicurezza, ma anche interventi economici e di cooperazione. 

Purtoppo il grande dilemma che si pone a tutti noi, anche a me che all’epoca magari non ero così entusiasta di questo intervento di Bush, è che però alla fine vediamo come, andando via così, pur con tutte le ragioni da parte di Biden e delle altre potenze in campo, resta il fatto che la democrazia, che non si può esportare con la forza, però necessita, per ressere realizzata, di cercare una strada per aiutare questi popoli (parliamo di popoli, perché i regimi sarebbe il caso di eliminarli), a lottare per la democrazia.  

Qui si pone una grande domanda: come fare? Come fare ad aiutare questi popoli, oppressi da questi regimi, a trovare un modo per rivendicare i propri diritti. E’ una domanda alla quale io non ho risposte concrete, perché ad esempio gli aiuti umanitari rischiano di essere oggetto di ruberie da parte dei regimi stessi  e della corruzione, quindi il che fare resta un dilemma difficile da risolvere. 

E’ un punto che merita un approfondimento e un dibattito, chiaramente noi a Budrio possiamo fare poco, ma qualcosa comunque lo possiamo fare, a livello di approfondimento culturale, di dibattito, nelle sedi che verranno ritenute più opportune e quindi questa mozione penso vada nella direzione giusta per aprire un discorso al nostro interno e nella cittadinanza.

Quindi da parte mia e penso da parte di tutto il gruppo, c’è una piena condivisione della mozione.

 


Il Consiglio comunale del 28 febbraio. Gli interventi del gruppo Apriti Budrio

Si è tenuta una seduta del consiglio comunale densa di misure e votazioni, su diversi aspetti della vita di Budrio. Tutte le delibere sono state approvate all'unanimità, grazie al voto positivo espresso anche dall'opposizione.
Riportiamo qui, sinteticamente, gli interventi dei consiglieri comunali del gruppo di maggioranza "Apriti Budrio" che hanno seguito i diversi iter amministrativi delle delibere e ne hanno approfondito i contenuti e gli effetti sul territorio.
Si nota un lavoro condiviso e collaborativo con la Giunta comunale, insieme a un protagonismo inedito e positivo del gruppo di maggioranza sui temi trattati e sulle scelte dell'Amministrazione.

Andrea Quaiotto sulla modifica dello Statuto:

Ci esprimiamo sulle proposte di modifica degli articoli 10, 14 e 29 dello Statuto Comunale. Nei primi due si chiarisce l'aspetto normativo che riguarda la convocazione del consiglio comunale in forma digitale e si corregge un refuso materiale, mentre nell'articolo 29 si è intervenuti per specificare la finalità delle consulte territoriali. Si è infatti optato di cambiare la denominazione (non più consulte frazionali), prevedendo inoltre un maggior rinvio al regolamento per la definizione delle modalità organizzative e gestionali delle consulte stesse, superando la formulazione molto rigida sul numero e sui componenti della consulta che saranno stabiliti da un apposito regolamento. Quindi: miglioramento dello statuto per avere più flessibilità e adattabilità nei cambiamenti futuri, potendo organizzare le consulte secondo quella che può essere la formula migliore.

Claudio Cassani sull'ampliamento del Gruppo Comet nell'area produttiva di Cento

Innanzitutto è stata molto utile la commissione Ambiente e Territorio per l'approfondimento del tema e ringrazio l'Ing.Miceli per la chiarezza dell'esposizione. Credo sia utile evidenziare due aspetti: Il primo è che Comet SpA conferma il territorio di Budrio come sede del proprio magazzino nazionale: una scelta di portata storica. Come gruppo consigliare apprezziamo la fiducia di Comet verso il territorio di Budrio. Si tratta di un accordo favorevole per entrambe le parti: l'interesse pubblico e l'espansione dell'insediamento produttivo, peraltro con il minor consumo di suolo possibile e il miglioramento del verde pubblico nell'area. Il secondo punto non è meno importante: apprezziamo l'operato dell'Amministrazione comunale nel rendersi il più collaborativa possibile con le imprese per favorire la loro crescita sul territorio, con ricadute positive ad esempio sull'occupazione, creando quindi opportunità per il mondo economico nel modo più rapido e concreto possibile. Questo è uno dei tanti esempi di attuazione delle linee di programma dell'Amministrazione presentate a inizio mandato dalla Sindaca: un'azione che come gruppo Apriti Budrio apprezziamo e sosteniamo, ringraziando la parte politica e quella tecnica degli uffici comunali.

Francesco Coiro sulle modifiche urbanistiche per consentire la costruzione di linee elettriche a favore di impianti fotovoltaici sui territori di comuni vicini:

Tocchiamo con mano quanto la nostra società sia energivora, quanto sia importante diversificare le fonti energetiche e quanto l'indipendenza da paesi terzi esportatori di energia, spesso retti da governi non democratici, sia di primaria importanza. Con questo voto attuiamo le modifiche degli strumenti urbanistici comunali per la realizzazione di un elettrodotti fondamentali per l'allacciamento alla rete di impianti fotovoltaico nel comune di Molinella e di Granarolo. La strada da seguire sarà quella di impianti di energia rinnovabile diffusi, anche condivisi, il cui impatto, in termini di ambiente e paesaggio, dovrà essere necessariamente ridotto al minimo. Occorre quindi pensare in primis alle superfici già impermeabilizzate, ai tetti, parcheggi ecc. e, nel caso di impianti a terra, all'agrivoltaico. Chiediamo quindi alla giunta massima attenzione a operazioni di mera speculazione già arrivate e che arriveranno grazie agli allettanti incentivi statali. A Budrio stiamo già lavorando in questo senso, lo dimostra il bando regionale (L.R. 15/18) che ci ha permesso di iniziare un percorso partecipativo che affiancherà la costituzione di una vera e propria Comunità Energetica Rinnovabile (CER). Il  percorso partecipativo ci permetterà di caratterizzare socialmente la futura CER, anch'essa speriamo finanziata da uno specifico bando regionale. Il percorso é aperto a tutti (cittadini, imprese, commercianti, enti, associazioni, comunità religiose e società sportive ecc) attraverso questionari, incontri pubblici, banchetti che si svolgeranno tra il 15/03 ed il 30/06). Invitiamo quindi tutti i cittadini che vogliono dire la loro ad informarsi sui canali istituzionali e a partecipare attivamente alle attività del percorso.

Giuliana Piazzi sull'intervento urbanistico a Mezzolara in via Rossini-via Donizzetti

La chiarezza espositiva in Commissione dell'ing. Miceli ci ha mostrato come siano perseguite le linee programmatiche dell'ambito 2 sulla pianificazione territoriale e in particolare sul "contenimento del consumo del suolo" "pur considerando che diverse aree sono già destinate a nuove urbanizzazioni sulla base di deliberazioni e accordi vigenti da molti anni e che nei prossimi vedranno, in gran parte, una loro realizzazione concreta”. Questo atto è in fase conclusiva e risale al 2021: sono stati raccolti tutti i pareri degli enti competenti come Arpa, Bonifica Renana, Snam, Telecom, Protezione Civile. Anhce la Città Metropolitana di Bologna ha svolto le opportune disamine e ha approvato il piano particolareggiato (è rispettato il 30% di utilizzo del suolo). La progettazione è piuttosto contenuta in una superficie di 8800 mq su Via Rossini. Il verde pubblico e il parcheggio saranno presi in carico dall’Amministrazione comunale a beneficio della comunità. Il progetto prevede anche la realizzazione di una pista ciclabile. Parliamo di una superficie utile di 1528 mq suddivisa in 9 lotti in cui saranno realizzati 18 alloggi a tre piani fuori terra che saranno costruite in Classe A3, A4, ad alto efficientamento energetico. Pensiamo che queste dimensioni siano appropriate alla frazione a all'area nel quale si inserisce. Infine, sottolineiamo come Service Cento, soggetto attuatore del piano, è una Società controllata della Fondazione Benni. Ciò significa che gli utili saranno destinati a valorizzare il patrimonio i cui proventi ricadono in parte in attività sociali sul territorio di Budrio, come indicato nel mandato statutario della Fondazione stessa: "iniziative socio-assistenziali, educative, didattiche a favore dei giovani o di soggetti in stato di disabilità fisica, psichica o sensoriale, oppure in disagiate condizioni economiche e sociali, con particolare attenzione al territorio di Budrio."

Francesco Coiro sull'uso dei fondi PNRR per la bonifica del sito Ecowater:

Con questo fondamentale passaggio ci avviciniamo a un obiettivo prioritario e fondamentale per la tutela di tutta la comunità e del territorio compreso: la messa in sicurezza ambientale del "sito orfano ECOWATER" a Prunaro. Tutto ciò è reso possibile da uno specifico bando, finanziato interamente da Next Generation UE - PNRR. Utilizziamo dunque risorse esterne, dell'Unione Europea, per risolvere un problema locale che diversamente sarebbe ricaduto interamente sulle spalle dei contribuenti budriesi. Siamo soddisfatti di questo ulteriore step e siamo certi che gli sforzi continueranno nella giusta e sperata direzione della bonifica del sito. Ringraziamo la maggior parte di "buoni" cittadini Europei, e quindi anche di "buoni" cittadini Italiani che, pagando correttamente e doverosamente le tasse, permetteranno di sanare una situazione non più posticipabile. Il beneficio che ne deriverà sarà collettivo, anche per chi, evadendo le tasse, non avrà minimamente contribuito alle operazioni di bonifica.

Daniela Donati sulle esteazioni di gas naturale di Povalley:

Argomento approfondito in Commissione con l’ingegnere Miceli, è l’ accordo quadro per gli indirizzi per il monitoraggio della sismicità e deformazioni del suolo. L'accordo che vede coinvolto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE e riguarda i realizzati a Mezzolara nel 2017 nel podere Maiar dove si era accertata la presenza di gas naturale, perché puro al 99%. La Società Povalley con Decreto Ministeriale del 27 luglio 2022 ha ottenuto dal Ministero la cosiddetta concessione per idrocarburi che impone obblighi come la costituzione di una struttura per il monitoraggio del sottosuolo, individuata attraverso bando pubblico nell’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia (INGV). Le linee guida, quindi, trovano la loro applicazione in un accordo quadro tra Ministero, Regione Comune e INGV e prevedono la costituzione di un comitato istituito da questi 4 enti per l’attuazione del monitoraggio. I dati verranno esaminati da INGV e la sua attività verrà coperta da un fondo istituito presso il comune di Budrio e alimentato da Povalley. Il monitoraggio ambientale comprende il monitoraggio della subsidenza e il monitoraggio della microsismicità (micromovimenti della crosta terrestre) ed è svolto in 5 postazioni che sono state già localizzate e sono dispiegate tra il territorio di Molinella e di Mezzolara. Questi sono gli elementi salienti dell’accordo. Considerando le leggi stringenti che governano l'estrazione degli idrocarburi, possiamo valutare molto positivamente i lavori presentati. Il 31 gennaio l'Amministrazione ha organizzato un'assemblea pubblica a Mezzolara, con la presenza dei tecnici della Società Povalley intestataria della concessione e dei tecnici del comune: è stata spiegata tutta l’attività dal 2017 al 2022 che ha portato Povalley ad avere l’autorizzazione dal Ministero. L’Amministrazione ha concordato con la società l’impegno di aggiornare i cittadini sulla progressione delle attività e sono a disposizione dei cittadini le slide che hanno accompagnato la presentazione, nel sito del comune in avvisi-novità. Inoltre, il materiale è stato anche inviato alla Consulta di  Mezzolara.


In Magnolia i nuovi corsi per le neo mamme

È compito fondamentale delle istituzioni sostenere noi donne nel delicato percorso che ci porta a diventare mamme e poi nei primi mesi di vita dei nostri figli – ha dichiarato la Sindaca di Budrio Debora Badiali. Per questo mi sono interessata alla riattivazione di servizi come i corsi di gruppo pre e post-parto, insieme all’individuazione con Asl di una sede adeguata, più accogliente che in passato.

C’è il contributo di Sfera che ha devoluto per questo il contributo solidale del Natale della Farmacia Comunale di Budrio. E ci sono gli spazi accoglienti del Centro sociale La Magnolia per la ripresa, in questo 2023, dei corsi di accompagnamento alla nascita e di sostegno alle neo mamme, realizzati dalle ostetriche del Consultorio Familiare Asl. Gli argomenti sono molti, tra cui i cambiamenti in gravidanza, la gestione del dolore, il travaglio e il parto, l’allattamento, il puerperio, il rientro a casa.

E dal 29 marzo ripartirà anche lo Spazio Mamma, ovvero “un servizio di accompagnamento e sostegno da parte delle ostetriche alle neo-mamme sui temi dell’allattamento, dell’accudimento del neonato, delle vaccinazioni e tanto altro. In questo spazio possono accedere mamme con bambini da 0 a 6 mesi, senza necessità di prenotazione”.

L’interruzione forzata dovuta alla pandemia ha permesso di riorganizzare i progetti e di trovare una sede nuova e molto grande, per poter riprendere entrambi i servizi. È avvenuto grazie alla collaborazione tra Azienda USL di Bologna e il Comune di Budrio che ha messo a disposizione la sala del Centro Sociale “La Magnolia”.

Ne ha parlato anche il Resto del Carlino: