Sono passati 80 anni dalla morte dei sette fratelli Cervi
REDAZIONE
Sette fratelli come sette olmi,
alti robusti come una piantata.
I poeti non sanno i loro nomi,
si sono chiusi a doppia mandata:
sul loro cuore si ammucchia la polvere
e ci vanno i pulcini a razzolare.
[…]
Ma tu mio popolo, tu che la polvere
ti scuoti di dosso
per camminare leggero,
tu che nel cuore lasci entrare il vento
e non temi che sbattano le imposte,
piantali nel tuo cuore
i loro nomi come sette olmi :
Gelindo,
Antenore,
Aldo,
Ovidio,
Ferdinando,
Agostino,
Ettore .
Nessuno avrà un più bel libro di storia,
il tuo sangue sarà il loro poeta
dalle vive parole,
con te crescerà
la loro leggenda
come cresce una vigna d’Emilia
aggrappata ai suoi olmi
con i grappoli colmi
di sole.
Gianni Rodari
LE TAPPE
28 dicembre 1943: “Dopo un raccolto ne viene un altro, bisogna andare avanti”. (Alcide Cervi)
“Teste nuove” erano considerati i Cervi, nei dintorni; cioè gente che viene fuori ogni momento con qualche idea mai sentita. Come quella stalla modello, quell’abbeveratoio razionale, cose imparate sui libri: però la fattoria dei Cervi con tutte quelle idee nuove e tutte quelle schiene sempre al lavoro prosperava di bene in meglio, e l’allevamento di bestiame che misero su in pochi anni faceva invidia a tutti. […] Ecco i loro sette volti, magri, ostinati, forti: Gelindo, che già pare un uomo d’una generazione più anziana, e il taciturno Antenore, il più Intelligente di tutti mi dicono, e l’affilato volto di Aldo, il coraggioso militante, e l’industrioso Ferdinando. l’apicultore e lo svelto Agostino quello che sbrigava tutte le pratiche annonarie della famiglia e Ovidio, il più allegro di tutti, e Ettore, ancora ragazzo. […] Scrivete questo, dice Alcide Cervi, “dire uno era come dire sette e dire sette era come dire uno”.
Così Italo Calvino su “l’Unità” il 28 dicembre 1953.
Nove erano i figli di Alcide Cervi e di Genoeffa Cocconi: 7 fratelli e due sorelle, Rina e Diomira, che, come da tradizione, al matrimonio lasciarono la casa paterna. Poi nella grande casa entrarono le mogli e la compagna di 4 dei fratelli, e la famiglia si arricchì di 10 bambini e bambine ed uno era in arrivo nel 1943.
Genoeffa era la resdòra, la reggitrice, una donna forte ed attiva, figura fondamentale per la famiglia e per i figli ai quali aveva insegnato l’importanza della cultura, della curiosità e il piacere della lettura.
La vita della famiglia Cervi si intrecciava, inevitabilmente con la storia del nostro Paese.
25 luglio 1943
“Il 25 luglio eravamo sui campi e non avevamo sentito la radio. Vengono degli amici e ci dicono che il fascismo è caduto, che Mussolini è in galera. È festa per tutti. […] Papà – dice Aldo- offriamo una pastasciutta a tutto il paese. […] Facciamo vari quintali di pastasciutta insieme alle altre famiglie. Le donne si mobilitano nelle case intorno alle caldaie, c’è un grande assaggiare la cottura, e il bollore suonava come una sinfonia. Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia.
Alcide Cervi ricordava in questo modo la prima “pastasciutta antifascista”, nata per festeggiare la caduta del regime fascista e per esprimere la speranza di una pace immediata.
Come è ben noto le vicende si svolsero in modo ben lontano da quello sperato: la guerra continuò, l’8 settembre 1943 l’Italia rese noto l’armistizio firmato qualche giorno prima a Cassibile e Benito Mussolini confermò la sua stretta vicinanza ed alleanza con il regime nazista fondando la Repubblica sociale.
Iniziarono i primi atti di Resistenza e casa Cervi, sul podere dei Campirossi, tra Campegine e Gattatico, divenne un rifugio per i soldati che fuggivano dai diversi fronti e per i partigiani. I fratelli Cervi alla fine del settembre 1943 salirono sull’Appennino reggiano dove fecero le prime azioni militari, disarmando il presidio fascista di Toano (25 ottobre), poi rientrano in pianura, dove compiono un’altra azione di disarmo al presidio di S. Martino in Rio (6 novembre). (https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/POLIGONO%20DI%20TIRO,%20REGGIO%20EMILIA,%2028.12.1943.pdf)
25 novembre 1943
Un plotone di militi della Guardia Nazionale Repubblica circondò l’abitazione dei Cervi, dopo una breve resistenza dall’interno della casa, i fascisti appiccarono il fuoco a stalla e fienile mettendo in pericolo anche le donne e i bambini. Gli assediati decisero di arrendersi e furono arrestati i sette fratelli, il padre Alcide, Quarto Camurri di Guastalla e gli altri uomini ospitati in casa.
28 dicembre 1943
Il 27 dicembre venne ucciso il segretario comunale di Bagnolo in Piano (RE), Davide Onfiani: i fascisti decisero di compiere una vendetta e il giorno successivo al Poligono di Tiro di Reggio Emilia furono fucilati i sette fratelli e Quarto Camurri. Le loro salme furono tumulate di nascosto.
Alcide rimase in carcere sino al 7 gennaio 1944 ignorando la sorte dei figli.
Con la moglie, le quattro nuore e dieci nipotini riprese a lavorare per ricostruire la casa e condurre la terra.
Il 10 di ottobre 1944 i fascisti tornarono e distrussero quel che i Cervi avevano ricostruito.
Il 14 novembre 1944 Genoeffa morì a 68 anni stroncata dal dolore.
Solo nell’ottobre 1945 fu possibile dare degna sepoltura alle salme dei sette fratelli
Il 7 gennaio 1947 il presidente della Repubblica Enrico De Nicola consegnò ad Alcide Cervi sette Medaglie d’argento al valore militare.
LA MEMORIA
Alcide divenne la memoria dei suoi figli, affiancato poi dai nipoti: erano in molti ad andare a Campegine, accolti a casa Cervi, per ascoltarlo: Gassman racconta i fratelli Cervi, 1963
https://www.raiplay.it/programmi/gassmanraccontaifratellicervi
La vicenda dei Sette fratelli è stata per molti versi emblematica: il 7 luglio 1960, nel corso di una manifestazione indetta a Reggio Emilia per protestare contro il governo Tambroni, furono uccisi cinque lavoratori e l’anno successivo Fausto Amodei scrissee una canzone in cui si legano questi caduti alla memoria dei fratelli Cervi: “Sangue del nostro sangue nervi dei nostri nervi /Come fu quello dei Fratelli Cervi”.
Un altro momento decisivo nella costruzione della memoria dei Cervi è l’uscita, nel 1968, del film di Gianni Puccini I sette fratelli Cervi, https://www.youtube.com/watch?v=ztLR6n2Vzm8.
Ora casa Cervi è un luogo di memoria, di conoscenza e impegno. (https://www.istitutocervi.it/istituto-alcide-cervi/)
Per saperne di più
- https://www.istitutocervi.it/istituto-alcide-cervi/la-nostra-storia/
- https://museonazionaleresistenza.it/story/dalla-storia-alla-memoria-i-fratelli-cervi/
- I miei sette padri (Documentario, regia di Liviana Davì, 55′, 2023) https://youtu.be/d9fJzqkoZ44?si=jcZem40euVqOjtBW
- Alcide Cervi, I miei sette figli, (a cura di Renato Nicolai), Editori Riuniti, Roma 1955;
- Margherita Agoleti Cervi, Non c’era tempo per piangere, CGIL 1994;
- Laura Artioli, Con gli occhi di una bambina. Maria Cervi, memoria pubblica della famiglia, Viella, Roma, 2020.
Ricordate gli errori sull'autonoma sistemazione di 3 anni fa? Stavolta sono state fatte le cose per bene
REDAZIONE
Il Comune di Budrio ha appena comunicato che saranno erogati i contributi alle famiglie per l’autonoma sistemazione post-alluvione.
Si tratta di un aiuto, non grandissimo ma utile, per chi è dovuto uscire di casa dopo l’allagamento, facendosi carico della propria sistemazione, non potendo contare su alternative presso parenti, amici o altre abitazioni di proprietà.
Tre anni fa il Cas (Contrinuto autonoma sistemazione) fu oggetto di polemica per la pessima gestione che ne fece la Giunta Mazzanti, dopo l’alluvione del novembre 2019. Errori tecnici nell’ordinanza di sgombero, interpretazioni sbagliate del decreto della Regione, chiusura totale del Comune che non voleva ammettere gli errori e non voleva fare marcia indietro.
Per un veloce ripasso, avevamo seguito la vicenda QUI e QUI.
Oggi c’è un’Amministrazione comunale che fa le cose in modo normale e non ci sono scherzi o beffe per chi ha già dovuto subire il disastro dell’alluvione. Il contributo sarà quindi realmente proporzionato al periodo di “autonoma sistemazione” fuori da casa.
Dunque, seguendo il Decreto del commissario n. 74 del 28.05.2023 e con la determina della Responsabile Servizi alla Persona, è stato approvato l’elenco degli ammessi e degli esclusi al Contributo di Autonoma Sistemazione. Viene anche disposta la liquidazione dello stesso contributo agli aventi diritto per il periodo maggio-luglio 2023.
A volte ciò che sembra ordinaria amministrazione ha una ricaduta importante sulla vita delle persone. Casi come questo dimostrano che il lavoro amministrativo e la guida di una comunità non si improvvisano, ma richiedono competenza, applicazione e sensibilità.
L'ospedale non chiude ma si rafforza. Tutti gli aggiornamenti
REDAZIONE
Partiamo da una premessa fondamentale: per scelte del governo (e dei governi) mancano 4 miliardi al Servizio Sanitario Nazionale. Ma soprattutto manca personale medico in tutta Italia, soprattutto di emergenza-urgenza. Se non si vuole svuotare del tutto o addirittura chiudere i presìdi territoriali, va cambiata l’organizzazione dei Pronto Soccorso, guardando a cosa servono e quali pazienti accolgono.
Nasceranno 66 CAU in Regione (Centri di Assistenza alle urgenze). I medici di pronto soccorso si concentreranno negli ospedali più grandi. Nei CAU lavoreranno i medici di continuità (guardie mediche) insieme agli internisti dell’ospedale.
Anche a Budrio, quindi, il Pronto Soccorso diventa CAU (Centro di Assistenza alle urgenze). Il 95% degli attuali accessi al PS saranno gestiti dal nuovo CAU (gli altri, già oggi, sono inviati alle strutture adeguate di alta complessità). Ci saranno quindi le stesse prestazioni per i codici bianchi, verdi e azzurri (che oggi sono il 95%) ma con più medici.
Questi cambiamenti non ci fanno paura ma vanno monitorati passo dopo passo. A inizio 2024 ci sarà un altro appuntamento pubblico per verificare i primi risultati del CAU.
In realtà, l’ospedale di Budrio si rafforza con la medicina interna e la chirurgia per la quale si amplia la collaborazione con Sant’Orsola e Rizzoli. Un altro passo avanti, dopo il successo del progetto sulla chirurgia iniziato 10 anni fa.
Riportiamo qui la nota dell’Amministrazione comunale sull’incontro pubblico di sabato 14 ottobre.
Nella mattinata di sabato 14 ottobre, presso la Sala Ottagonale delle Torri dell’Acqua di Budrio, ha avuto luogo un incontro con la cittadinanza per approfondire il tema dell’ospedale di Budrio ed in particolare della conversione del Pronto Soccorso in Centro di Assistenza delle Urgenze (CAU), elemento che si inserisce nel più ampio contesto della riforma della rete emergenza-urgenza in Emilia-Romagna.
Hanno preso parte alla discussione:
• Debora Badiali, Sindaca di Budrio
• Raffaele Donini, Assessore Regionale alle politiche per la salute
• Paolo Bordon, Direttore AUSL Bologna
• Chiara Gibertoni, Direttrice Aosp Sant’Orsola
• Anselmo Campagna, Direttore Istituto Ortopedico Rizzoli
• Matti Altini, Responsabile ospedaliero RER
• Antonio Pastori, Responsabile 118 RER
• Luca Baldino, Direttore generale assessorato alla sanità RER
Un caposaldo dal quale si è sviluppato l’intero incontro, come affermato dalla Sindaca Badiali, è che l’ospedale di Budrio continuerà ad essere un ospedale a tutti gli effetti, non è destinato alla chiusura né al depotenziamento. Anzi tutt’altro.
“Si conferma il disegno che si è definito ormai dieci anni fa tra medicina interna e chirurgia. In quel disegno l’ospedale si è rafforzato e si rafforzerà come struttura per acuti con il consolidamento della medicina interna e con l’avanzamento della chirurgia con il Sant’Orsola di media e bassa complessità.”
La Sindaca ha poi sviluppato una riflessione sui tre punti da cui partire per capire perché vengono istituiti i CAU e sul loro funzionamento.
1. Diminuiscono i medici di pronto soccorso e vengono concentrati nelle strutture più attrezzate dove arrivano i casi più complessi.
2. La grandissima parte (il 95%, come approfondito di seguito) di chi arriva oggi in un pronto soccorso come quello di Budrio continuerà ad accedere al CAU e a ricevere assistenza.
3. Il cambiamento non ci fa paura ed è necessario per salvare il sistema dell’emergenza-urgenza. Il progetto verrà seguito quotidianamente, anche per assestarlo e affinarlo in corso d’opera e per verificare quali effetti avrà.
La conversione del Pronto Soccorso in CAU rientra quindi di una più ampia riforma della rete emergenza-urgenza che si sta realizzando in Emilia-Romagna per far fronte alle due criticità più grandi che l’intero Paese sta affrontando:
• il sottofinanziamento della sanità, mancano 4 miliardi di euro l’anno a questo settore;
• la difficoltà a reperire medici e personale sanitario, in particolare nell’ambito dei Pronto Soccorso.
La risposta a queste criticità la danno dunque i CAU, ma come sottolineato da Luca Baldino, Direttore generale della sanità RER, un altro elemento di novità sarà l’attivazione, entro la prima metà del 2024, del numero unico 116117, a cui ci si dovrà rivolgere per essere indirizzati nella giusta struttura a seconda della necessità del singolo paziente. Le richieste verranno gestite da tre centrali in tutta la regione, con gli stessi standard del 118, e risponderanno a tre necessità:
• prenotazione di uno slot presso il CAU;
• risoluzione direttamente al telefono delle problematiche più basiche;
• attivazione del servizio di intervento a domicilio.
A supportare con dati e numeri la direzione che si è deciso di intraprendere è stato Paolo Bordon, Direttore AUSL Bologna: nel 2022 il 96% degli accessi al Pronto Soccorso è stato effettuato per interventi di bassa complessità, trend confermato anche fino al mese di settembre 2023, con il 95% di interventi di questa tipologia.
Il CAU presso l’ospedale di Budrio sarà aperto 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per le seguenti prestazioni:
• visita medica;
• certificazioni;
• trattamento farmacologico al bisogno;
• prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali;
• procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni);
• prelievo per indagini di laboratorio – POCT;
• osservazione post-trattamento;
• attivazione di percorsi/prestazioni a completamento dell’iter diagnostico.
Inoltre Bordon ha sottolineato il potenziamento a cui si andrà incontro dal punto di vista del personale. Saranno infatti presenti due medici durante il giorno (attualmente ce n’è solo uno) e durante le ore notturne è prevista la presenza di un ulteriore medico nella medicina interna (anche in questo caso attualmente non è previsto).
Un altro elemento di primaria importanza è il rafforzamento della chirurgia. Come confermato con soddisfazione da Chiara Gibertoni, Direttrice Aosp Sant’Orsola, e Anselmo Campagna, Direttore ospedale Rizzoli, proseguirà la collaborazione con le due strutture per quanto riguarda gli interventi di chirurgia di media-bassa complessità, fondamentale per valorizzare la struttura budriese e il suo personale e allo stesso tempo per decongestionare le liste d’attesa nei due ospedali bolognesi. A Budrio, quindi, due eccellenze internazionali lavoreranno nel nostro ospedale. È la direzione opposta di un depotenziamento o di una chiusura.
Il ruolo chiave sul territorio dell’ospedale di Budrio è stato sottolineato inoltre da Mattia Altini, Responsabile ospedaliero RER, che ha rimarcato come il mondo della medicina cambi molto velocemente e con professionalità sempre più specifiche. Questo impone un mutamento per tutelare i bisogni della comunità in un contesto il più moderno possibile.
Cambiamenti necessari per confermarsi una regione all’avanguardia anche per Antonio Pastori, Responsabile 118 RER, il quale ha ricordato che l’Emilia-Romagna è stata la prima nel 1990 ad istituire il 118; negli anni sono state costruite centrali operative di area omogenea che hanno consentito di sviluppare il servizio di elisoccorso anche in notturna e che hanno inoltre permesso di sviluppare competenze multiprofessionali di tutto il personale.
Nelle conclusioni Raffaele Donini, Assessore Regionale alle politiche per la salute, ha sottolineato che ora la nuova sfida è la riforma dell’emergenza-urgenza, cioè la strada che la Regione Emilia-Romagna ha scelto per evitare desertificazioni e privatizzazioni che stanno già avvenendo in alcune regioni italiane.
L’assessore, rispondendo anche a interrogativi e domande poste dal numeroso pubblico presente in sala, sintetizza così gli obiettivi da raggiungere:
• dare risposta alle esigenze in minor tempo;
• potenziare il 118;
• rinnovare flotta dell’elisoccorso, aumentare i voli e le piazzole di sosta.
Dunque nessun depotenziamento e nessuna chiusura, anzi la struttura budriese vedrà:
• il consolidamento della chirurgia,
• la conferma della caratteristica di ospedale per acuti con la medicina interna,
• la risposta 24 ore al giorno alle urgenze (oltre il 90% degli accessi attuali al Pronto soccorso),
• il mantenimento dell’auto medica.
In conclusione la sindaca Badiali e l’assessore Donini si sono presi l’impegno di rivedersi a inizio 2024 nuovamente in sede pubblica per dare conto di questi primi mesi di attività della riforma, verificarne l’andamento approfondendo gli aspetti positivi e quelli più complessi.
Pronto Soccorso e riforma dell'emergenza-urgenza. Il volantino del centrosinistra di Budrio
REDAZIONE
OSPEDALE DI BUDRIO, I CITTADINI HANNO BISOGNO DI CHIAREZZA E VERITÀ
Amministrazione comunale e Regione sono impegnate per questo. Facciamo il punto.
TRE INFORMAZIONI FONDAMENTALI:
- La Regione Emilia-Romagna è l’istituzione competente in materia di sanità. Sta lavorando a una riforma del settore dell’emergenza/urgenza perché – come in tutta Italia – sta venendo a mancare il personale medico principalmente di primo intervento, quello paramedico necessario, così come le risorse finanziarie. Su questo sarebbe molto utile che i rappresentanti di Fratelli d’Italia presenti in Consiglio Comunale intervenissero presso i deputati del loro partito per far avere all’Emilia Romagna le risorse arretrate che ancora le spettano come rimborso per spese Covid, non preventivate, e per spese legate agli aumenti dei costi dell’energia.
- L’Ospedale di Budrio verrà toccato dalla riforma. Il Pronto Soccorso diventerà un CAU, cioè un Centro di Assistenza Urgenza: ne verranno fatti 66 in regione grazie alla collaborazione dei medici di continuità assistenziale-guardia medica. Darà risposte 24 ore su 24 a quelli che oggi sono codici bianchi e verdi. Attenzione: dei circa 15.000 ingressi al Ps registrati nel 2022, questi codici sono oltre l’80%. Per gli altri, già oggi, l’intervento più appropriato è quello del 118 e dei Pronto Soccorso specializzati. Si prevede così una riduzione dei tempi di attesa. Anche l’auto medica non verrà meno, a disposizione 24 ore su 24. Cosa cambierà rispetto al servizio del Ps? Nella sostanza molto poco, se non l’impatto emotivo della novità che, come ogni cambiamento, va spiegata in profondità per essere compresa e accettata.
- La struttura ospedaliera di Budrio resterà centrale per questa parte di territorio di pianura. Oltre alla risposta 24 ore al giorno alle urgenze, si consolida l’attività della chirurgia, si mantiene la caratteristica di ospedale per acuti con la medicina interna, si conferma la presenza dell’auto medica.
ALCUNE CONSIDERAZIONI POLITICHE:
Dall’ex sindaco Mazzanti solo parole, soprattutto attraverso post su facebook che, dietro una pretesa di informazione trasparente, generano disorientamento e paure inutili e dannose. Parlare ancora una volta di chiusure, di impoverimento, di passi indietro significa fare propaganda sulla pelle dei pazienti e di coloro che fanno funzionare tutti i giorni la sanità pubblica. I budriesi, invece, hanno bisogno di concretezza, di parole chiare e di verità.
Ricordiamo quando 8-9 anni fa Mazzanti si scagliò contro il progetto di riorganizzazione della chirurgia dell’ospedale, diffondendo paure e falsità addirittura sulla chiusura dell’ospedale. Ricordiamo però anche come andarono le cose: non solo l’ospedale non ha chiuso, ma il progetto della chirurgia di media e bassa intensità ha funzionato (e funziona) molto bene, con numeri importanti che hanno abbattuto le liste d’attesa sul territorio e a livello metropolitano. Le sale chirurgiche vengono usate il più possibile e bisognerà sfruttarle sempre di più.
È fondamentale, secondo noi, che Regione e Azienda Sanitaria presentino pubblicamente il progetto, le sue motivazioni, le sue ricadute. Servono massima chiarezza e massima trasparenza, sapendo che l’obiettivo è rafforzare e non impoverire, far lavorare meglio i professionisti al servizio dei cittadini.
Riteniamo positivo e costruttivo il lavoro che sta svolgendo il nostro Comune, a partire dalla sindaca Badiali. Sulla sanità – come su altri temi – adesso Budrio c’è. Da un anno è presente ai tavoli in cui si discute e si decide, anche per far valere le proprie ragioni. Opporsi o puntare i piedi non serve a niente. È utile invece stare nel merito dei progetti. In questo modo, il lavoro della sindaca Badiali ha difeso temi fondamentali per il nostro ospedale, come l’operatività del CAU 24h, la presenza dell’auto medica e il consolidamento della chirurgia.
Su questo approccio non mancherà un sostegno diffuso tra la popolazione a questi cambiamenti. La riforma è necessaria se non vogliamo chiudere i Pronto Soccorso o desertificarli come sta succedendo in diverse regioni (non solo al sud) per mancanza di personale e di risorse. L’alternativa, infatti, è portare il sistema al collasso in breve tempo, con situazioni non più recuperabili. Perché questo è ciò che accadrebbe se, per mancanza di medici, si dovessero spostare quelli degli ospedali “periferici” in quelli della città per garantire le prestazioni di emergenza nelle situazioni più gravi e complesse.
Noi non vogliamo che i presidi si svuotino e chiudano.
Ecco la stagione '23-'24 del Teatro Consorziale! Tutte le info su spettacoli e abbonamenti
REDAZIONE
Con queste parole la sindaca di Budrio Debora Badiali introduce il programma della stagione 23-24 del Teatro Consorziale di Budrio, presentato mercoledì scorso presso la Città Metropolitana di Bologna: quindici spettacoli che da ottobre a marzo torneranno ad animare il nostro palcoscenico.
L’inizio ufficiale della stagione sarà lunedì 25 settembre, quando gli abbonati alla passata stagione avranno sei giorni di prelazione per confermare l’abbonamento alla prosa anche per quest’anno; dal 2 ottobre la vendita degli abbonamenti sarà poi aperta a tutti fino al 20 ottobre. Il primo sipario si aprirà sabato 21 ottobre, per il debutto stagionale saranno Maria Amelia Monti e Marina Massironi a prendere la scena proponendo “Il marito invisibile”, biglietti in vendita dall’11 ottobre.
La stagione proseguirà poi fino alla primavera successiva con titoli che spaziano dalla prosa al dialettale fino alla musica con tutte le sue sfaccettature come gospel, musica sinfonica e musical: un insieme di spettacoli di diverso tipo che non hanno reso difficile scegliere il motto “Tutto il teatro”.
La Sindaca Badiali aggiunge: “Inoltre l’obiettivo che ci eravamo fissati un anno fa, di rendere il teatro un luogo di cultura vivo non solo nelle giornate degli spettacoli ma tutto l’anno si può considerare raggiunto, infatti il Consorziale ha già aperto le sue porte a residenze d’artisti e al pubblico per un visita-spettacolo, in occasione di Una notte ai musei, che ha riscosso il gradimento di adulti e bambini”.
Vista gli ottimi risultati dell’esperienza dell’anno passato, anche per questa il Consorziale si avvarrà della collaborazione artistica di Teatro Celebrazioni ed EuropAuditorium di Bologna per la stagione della prosa. Altra partnership importante è quella con Emilia Romagna Festival, già consolidata in occasione degli eventi culturali estivi.
–> CLICCA QUI PER SCOPRIRE TUTTE LE INFORMAZIONI SUL SITO DEL TEATRO
SI RICORDANO LE DATE DELLA CAMPAGNA ABBONAMENTI
Rinnovo abbonati dal 25 al 30 settembre
Nuovi abbonati dal 2 al 20 ottobre
PRIMA GALLERIA SEDUTE € 167,00
SPETTACOLI COMPRESI:
- Il marito invisibile
- Le sorelle Robespierre
- Coppia aperta quasi spalancata
- Falstaff e le allegre comari di Windsor
- Quasi amici
- Mine vaganti
- Le verdi colline dell’Africa
- Dall’11 ottobre apertura vendita per “Il marito invisibile” del 21/10/2023
- Dal 23 ottobre apertura vendita per “La famiglia Addams” del 5/11/2023
- Dal 30 ottobre sarà possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione
ORARI STRAORDINARI BIGLIETTERIA DEL TEATRO CONSORZIALE (via Garibaldi 35, Budrio)
PER CAMPAGNA ABBONAMENTI
Martedì e Sabato dalle 9:00 alle 13:00
Sei incontri nelle frazioni promossi dal PD di Budrio (aperti a tutti)
REDAZIONE
Il circolo del Partito Democratico di Budrio – insieme all’impegno nella Festa de l’Unità di Bologna al Parco Nord – ha deciso di dedicare il mese di settembre al territorio e alle frazioni.
Per tre giornate di sabato consecutive (9, 16, 23 settembre) sarà possibile partecipare a incontri al mattino e al pomeriggio, in sei frazioni di Budrio. Gli appuntamenti sono aperti a tutti gli interessati e sarà possibile dialogare e confrontarsi con gli amministratori locali e con autorevoli esponenti del PD che hanno accettato l’invito a partecipare.
Saranno presenti, in ordine di tempo, Federica Mazzoni, Daniele Manca, Andrea De Maria, Irene Priolo, Luigi Tosiani ed Elisabetta Gualmini.
Nei diversi appuntamenti sarà possibile firmare a sostegno della proposta del PD per il salario minimo, misura fondamentale per dare a tutti la dignità del lavoro e combattere lo sfruttamento e il lavoro povero.
Qui il programma nel dettaglio.
Östringen-Budrio: 20 anni di amicizia musicale
REDAZIONE
Torna a Budrio la Big Band di Östringen. Lo scambio prosegue regolarmente ormai da oltre 20 anni con la nostra Banda Giovanile Città di Budrio che più volte è stata ospite in Germania in passato.
Gli amici tedeschi si fermeranno dal 30/08 al 06/09 2023: si tratta di circa venticinque musicisti, ai quali si aggiungeranno altrettanti accompagnatori.
La Big Band della scuola comunale di Musica e Arte di Östringen è un’orchestra Swing / latina e il genere rock / pop. La formazione si costituisce di una sezione fiati completa, sezione ritmica e voce: è nata nel 1996 e si è esibita principalmente nelle località della regione di Karlsruhe, Germania.
Sapientemente diretta dal maestro Marco Vincenzi, sassofonista e improvvisatore, la band sfoggia un repertorio completo muovendosi senza problemi dai classici jazz a brani famosi dei giorni nostri e di grande successo. Si tratta di un programma importante, nel quale il diletto dell’ascolto di musiche bellissime ottimamente eseguite, si unisce ad un fatto culturale di promozione e diffusione della musica del nostro tempo.
Nella sua permanenza, la big band suonerà in diverse occasioni private e pubbliche a Granarolo, San Lazzaro Cervia, Bologna, Dugliolo e, naturalmente, a Budrio capoluogo.
Ecco il programma degli appuntamenti che ci riguardano più da vicino:
- Giovedì 31 agosto –> Incontro con la Sindaca e le istituzioni locali
- Domenica 3 settembre ore 18:30 –> Concerto alla festa di San Gregorio Magno a Dugliolo (chiesa)
- Lunedì 4 settembre ore 20:30 –> Concerto alla Festa de L’Unità di Bologna, Parco Nord (piazza della festa)
- Mercoledì 5 settembre ore 20:30 –> Concerto in Piazza Antonio da Budrio, Budrio centro
Attuazione del programma: la relazione della sindaca dopo il primo anno di mandato
REDAZIONE
Nel Consiglio comunale del 27 luglio vi è stato il primo report sull’attuazione del programma di mandato, a un anno dall’insediamento della nuova Giunta e del nuovo Consiglio comunale.
La sindaca Debora Badiali ha relazionato sullo stato delle cose, le attività in essere, la programmazione complessiva e i progetti in costruzione per Budrio. Purtroppo, la relazione prende le mosse dagli effetti della grave alluvione che ha colpito duramente tutta la Regione e anche Budrio. Il cataclisma sta impegnando su più fronti amministratori e uffici, in stretta relazione con gli enti competenti come Regione, Bonifica Renana, Città metropolitana.
–> Il testo si può leggere cliccando qui <–
Ottenuti 200mila euro per piazza Filopanti: rigenerazione verde e commerciale
REDAZIONE
Arriva un’altra buona notizia sul fronte delle riqualificazioni e delle risorse attratte a Budrio dall’esterno. In questo caso parliamo di Piazza Filopanti, su cui arriveranno 200mila euro della Regione da un bando indetto dalla Città metropolitana di Bologna, destinato a interventi per la riqualificazione e la valorizzazione della rete commerciale.
Un profondo restyling della piazza, nuovo arredo urbano, nuove aree verdi, sistemazione della pavimentazione.
La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dalla sindaca:
La vittoria di questo bando rappresenta un grande risultato, frutto del lavoro di amministrazione e uffici tecnici, che evidenzia la volontà di rendere il centro storico più moderno e vivibile. La valorizzazione del centro storico è un punto del programma di mandato. Ci siamo candidati a questo bando 2 mesi dopo le elezioni proprio perché la piazza e la via centrale versavano in condizioni non ottimali. L’anno scorso siamo arrivati terzi, abbiamo lavorato per migliorare il progetto e quest’anno siamo riusciti a ottenere il finanziamento.
Sindaca che poi si toglie alcuni sassolini sui temi oggetto di polemiche sguaiate da parte di chi, essendo disinformato, fa a sua volta disinformazione. Riassumiamo, in particolare, le puntualizzazioni sulla rimozione per ragioni di sicurezza dei 5 alberi presenti in piazza:
- gli alberi sono stati periziati da una società scelta da chi amministrava nel mandato precedente: è la stessa procedura che devono fare i privati, vale anche per un ente pubblico
- gli abbattimenti non fanno piacere ma a volte sono necessari: lo scorso anno più volte sono caduti improvvisamente rami in piazza e fortunatamente nessuno è stato colpito
- agosto non c’entra niente: semplicemente, con una perizia che certifica lo stato pericolo degli alberi, il Comune interviene perché anche in questo periodo continua a lavorare per la sicurezza e interviene con urgenza, visti gli improvvisi eventi estremi meteorologici a cui assistiamo ormai continuamente
- non vengon tolti alberi in vista delle risorse assegnate, ma grazie a quel bando vinto il Comune potrà intervenire anche sull’ampliamento delle zone verdi
Come abbiamo già visto con altre azioni, risultati e risorse ottenute, veniamo da anni in cui tutto questo non succedeva e le risorse che arrivavano a Budrio erano solo quelle “a pioggia” che sono arrivate a tutti i comuni, quota parte. Anche sulla riqualificazione del centro storico, dopo anni di inerzia, si cambia passo e questa è un’ottima notizia per Budrio.
Dei risultati del bando “Promozione e marketing del territorio” si è occupato Il Resto del Carlino Bologna qui.
Ospedale: Donini e Bordon a Budrio con la sindaca per fare il punto
REDAZIONE
Prima la visita in ospedale e l’incontro con i responsabili e molti lavoratori della struttura. Poi l’assemblea convocata dai sindacati confederali all’esterno.
L’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini e il direttore dell’Asl di Bologna Paolo Bordon, accompagnati dalla sindaca di Budrio Debora Badiali, erano presenti questa mattina a Budrio ed è stata l’occasione per trasmettere alcune informazioni sui progetti in costruzione, rassicurare rispetto ad alcune preoccupazioni e confermare l’importanza dell’ospedale di Budrio nella rete metropolitana e regionale.
Come ha sottolineato l’assessore Donini, “nel corso di questi ultimi anni abbiamo puntato molto sulla valorizzazione di questa struttura: lo dimostrano il numero di prestazioni ambulatoriali eseguite, che tra il 2019 e il 2022 è passato da 523mila a 582mila, così come il numero di ricoveri, che nello stesso arco di tempo è aumentato da circa 1.530 a quasi 1.700. Un lavoro che proseguirà, continuando sia con il potenziamento della sanità territoriale sia con la collaborazione con il Sant’Orsola per la chirurgia a bassa complessità: una sinergia tra Aziende sanitarie che rappresenta un valore aggiunto per la sanità bolognese e non solo“.
Emergono dalla giornata di oggi 4 punti rassicuranti sul futuro dell’ospedale e dei servizi.
– mantenimento presidio h24
– Budrio continua a essere ospedale per casi acuti
– miglioramento delle performance di medicina interna
– valorizzazione della partnership sulla chirurgia con l’azienda ospedaliera
Nessuno smantellamento quindi, come diceva qualcuno a fini propagandistici.
Tuttavia, servirà grande attenzione ai cambiamenti che emergono ormai come necessari. Come ha detto Badiali: “la situazione della sanità in Italia è drammatica e coinvolge inevitabilmente anche la nostra regione, che pure è tra le migliori. Risorse inadeguate, mancanza di personale medico, necessità di riorganizzare attività e servizi in base ai reali bisogni e all’adeguatezza delle prestazioni: sono i temi che pesano sulla tenuta del sistema sanitario e arrivano fino a noi”.
Sulle trasformazioni e i cambiamenti, ha concluso la sindaca, “è bene che siano motivati e condivisi con i territori, a partire da chi lavora quotidianamente a contatto con i pazienti e le loro famiglie. Ed è quello che stiamo facendo“.