L'inaugurazione del Teatro
A pochi giorni dalla fine del mandato, ad aprile inaugura il Teatro Consorziale.
Non esiste nessun progetto su personale, programmazione della stagione, abbonamenti, modello di gestione. Nulla!
È di 4 anni fa la scelta di chiudere in quel modo un luogo identitario della nostra comunità. I documenti degli uffici comunali attestano che Mazzanti sapeva perfettamente di dover fare dei lavori in Teatro (ufficio tecnico, gennaio 2018). Lui invece prima sceglie di non partecipare a un bando regionale che avrebbe cofinanziato i lavori all’80% (marzo 2018). E a dicembre fa un’ordinanza per chiuderlo dicendo di aver scoperto tutto in quel momento.
A livello economico, i lavori del Teatro li abbiamo pagati noi budriesi: un mutuo da 600.000€ più altri 53.000€ aggiunti a dicembre 2022 per terminare il cantiere. Ma i danni sono incalcolabili se pensiamo alle opportunità perse e alla frattura nella comunità su questo tema.
Leggiamo che ora si cerca di spostare l’attenzione sui lavori fatti in Teatro. Cercando così di dimenticare alcune domande fondamentali: perché Mazzanti ha mentito ai cittadini nel 2018? Perché non ha colto opportunità sia a livello economico sia come iter per gestire senza traumi un tema così importante come quello del Teatro?
A pochi chilometri da noi, c’è l’esempio del Teatro Rossini di Lugo. Con una chiusura programmata a fine stagione, si sono trovati soldi per la ristrutturazione e soprattutto c’è stata una relazione continua con gli abbonati: il racconto del cantiere e la possibilità per il pubblico di partecipare alla stagione di altri Teatri vicini.
Un problema simile, una differenza abissale nella modalità in cui è stato trattato.
A pochi giorni dall’inaugurazione, siamo contenti che riapra.
Ma rimane l’amarezza per le modalità con cui è stato gestito in questi anni.